L’Inclusivismo, tema alquanto ricorrente nella nostra società, ha prodotto risultati che sembravano inimmaginabili. Uno tra questi è la vittoria al Box Office di Nia DaCosta, con il suo Candyman. Ella, infatti, rappresenta la prima donna di colore ad aprire in prima posizione al botteghino americano. La pellicola si presenta come il sequel spirituale della versione del 1992, ovvero “Candyman – Terrore dietro lo specchio”. La trama del film ruota attorno ad Anthony, artista visivo di talento, sempre in costante ricerca di ispirazione per le suo opere.
Il giovane artista rimane affascinato da una leggenda che serpeggia per le strade di Chicago, ovvero quella di una presenza oscura, di nome Candyman, che uccide brutalmente chi lo evoca. Tale atto viene scatenato dopo aver pronunciato davanti a uno specchio il suo nome per cinque volte. Il mistero inquietante smuove l’interesse di Anthony, il quale decide di andare a scoprire l’effettiva esistenza di questa losca figura.
Impresa sfiorata già in passato
Come notato dall’IndieWire, altre registe nere si sono avvicinate al risultato della DaCosta, ad esempio Ava DuVernay, dove Black Panther, prima opera supereroistica a trattare il tema del razzismo in maniera esplicita, è riuscito a scalzare il suo A Wrinkle in Time. Caso analogo è quello di Gina Prince-Bythewood, la cui commedia romantica Love and Basketball ha debuttato dietro “U-571” nell’aprile 2000.
DaCosta proiettata verso l’universo Marvel
Le prossime mire delle DaCosta sono rivolte verso il mondo dei supereroi, poiché è stata assunta per dirigere The Marvels, rendendola sia la prima donna di colore che la più giovane regista a dirigere un film Marvel. Un’avventura che sembra essere entusiasmante per la giovane regista, la quale sembra che stia sfruttando il successo ottenuto dalla sua figura nel migliore dei modi. Riuscirà convincere ancora? Riuscirà a ottenere altri primati? Per rimanere aggiornati su questo e molto altro, seguiteci su Kaleidoverse e iscrivetevi al nostro canale Telegram!