È sbarcata su Disney+ una nuova serie thriller basata sul romanzo della scrittrice norvegese Alex Dahl del 2020, Playdate. La recensione di oggi è sulla serie TV The Stolen Girl ispirata proprio dal romanzo citato poco fa. La miniserie si snoda lungo 5 puntate nonostante la trama abbia potuto essere svolta in qualche episodio in più. Questo crea quindi puntate molto dense di notizie, fatti e svolgimenti.
Con un cast prevalentemente femminile, e vedremo poi il perché, l’intero prodotto nasconde varie visioni di come si può vivere la famiglia. Alla direzione troviamo Eva Husson affiancata alla sceneggiatura da Catherine Moulton. Le due donne principali, Elisa Blix e Rebecca Walsh, trovano corpo in Denise Gough e Holliday Grainger. Ambika Mod ricopre invece il ruolo della giornalista Selma Desai, Jim Sturgess è il marito di Elisa, Fred.
La trama di The Stolen Girl
Elisa Blix è una hostess e di ritorno dal suo ultimo viaggio fa ritardo nell’andare a ritirare la figlia Lucia a scuola. Quando arriva sul luogo la trova a giocare con Josephine sotto la supervisione di Rebecca, mamma di quest’ultima. Le due bambine legano così in fretta che Lucia supplica la mamma di poter andare a giocare a casa della sua nuova amica. Dopo un primo tentennamento, Elisa si lascia ammaliare e la lascia addirittura a dormire lì quella notte.
La mattina dopo Elisa e Fred si recano a casa di Rebecca e Josy per portare a casa la loro figlia ma troveranno una tragica sorpresa. L’unica persona ad accoglierla è un’inserviente la quale sta pulendo la casa usata sempre e solo per essere affittata. Scatta subito l’allarme per la famiglia Blix con entrambi i genitori scossi dall’accaduto. Chi era veramente la donna alla quale hanno lasciato la figlia? Dov’è finita adesso e cosa ne avrà fatto di Lucia?
Il peggior incubo per un genitore
Ciò che è il Big Bang della serie The Stolen Girl, di cui state leggendo la recensione, è uno dei peggiori incubi di un genitore. La scomparsa di un figlio, per qualsiasi ragione, è un trauma a cui difficilmente si può dare una spiegazione razionale. L’insieme di fattori da mettere in gioco per spiegarlo è troppo complesso da spiegare a parole. La componente familiare, il legame di sangue, l’insieme dei ricordi, tutto è fuori da ogni visione logica.
Mettersi nei panni di Elisa per cercare di estrapolarne il dolore, i pensieri o altro non è fattibile. Eppure Denise Gough riesce, con la sua interpretazione, a farci venire la pelle d’oca grazie al pathos trasmesso attraverso la recitazione. Non è da meno Holliday e la sua Rebecca per motivi simili a cui però daremo voce più avanti nella recensione. Entrambe le donne sanno mostrarci il dolore, la sofferenza ma anche l’amore per i propri figli.
La polizia è sempre un passo indietro
Non si capisce perché e come ma in alcune serie TV, come The Stolen Girl ad esempio, la polizia è sempre un passo indietro nelle indagini. In questo caso c’è di mezzo la giornalista Selma e i suoi uccellini, più efficaci della polizia stessa. Le sue indagini per essere sempre sul pezzo la portano spesso a scoprire dettagli importanti prima di tutti. Ovunque, come il prezzemolo, riesce a dare una mano fino a risultare addirittura fin troppo invadente.
Elisa dovrebbe vedersi bene dal parlare con una ficcanaso così insistente e esageratamente perspicace, a volte anche stalker. Ad un certo punto però, questo suo modo di lavorare, potrebbe quasi farle comodo. In questa recensione di The Stolen Girl non saprete altro, mica vogliamo risultare indiscreti come Selma. Sappiate però che la giornalista non è affatto da sottovalutare ma anzi, da temere per la sua bravura.
L’empowerment femminile bionda e occhi azzurri
Come vi abbiamo accennato prima, le puntate vedono come figure centrali quasi sempre delle donne. Le protagoniste, la giornalista, le detective che seguono le indagini della scomparsa di Lucia sono tutte donne. Non è però solo un fattore di genere ma anche un elemento di rivalsa verso l’uomo. Il povero Fred viene messo in secondo piano proprio da Elisa e la sua voglia di ritrovare da sola sua figlia. In pratica l’uomo viene solo sfruttato per arrivare dove si vuole.
Anche Rebecca ha i suoi uomini a cui chiede una mano per poi sbarazzarsene quando non servono più. Il concetto è ridotto all’osso in questi termini però dietro vi è una complessità che viene celata per risaltare gli aspetti più importanti. L’amore per i figli, il fervore di voler risolvere tutto con la sola forza di una donna e mamma. L’uomo diventa marginale, di poco valore in questo prodotto andando invece a esaltare la potenza femminile in tutto e per tutto.
Possono dei traumi crearne altri?
Nel finale di The Stolen Girl viene posto un altro quesito allo spettatore non meno rilevante di altri. Se si è stati traumatizzati da un evento, può un altro scacciare il precedente? Elisa si è trovata nelle condizioni di vivere due traumi a distanza di poche ore a seguito di ricordi di esperienze passate. Uno di questi però le ha reso la vita un incubo a cui però Fred ne è all’oscuro.
La nostra vita è un susseguirsi di esperienze, belle o brutte che siano, le quali possono segnare le scelte che si faranno in futuro. Un papà presente e una mamma amorevole possono influenzare positivamente la visione che abbiamo della famiglia e viceversa. Rebecca dovrà fare i conti non solo con il trauma della perdita del marito (che si scopre a inizio della prima puntata) ma anche con quelli di Elisa.
Le nostre conclusioni su The Stolen Girl
La nostra recensione di The Stolen Girl ha messo insieme un puzzle con vari pezzi al proprio posto ma incompleto. Le cinque puntate hanno un trasporto emotivo e narrativo di alto livello e le risposte alle domande arrivano lasciando però il finale aperto ad interpretazioni. Un accenno di redenzione, un occhio per occhio? Lo lasciamo decidere a voi, a noi di Kaleidoverse è piaciuta molto, dall’interpretazione alla fotografia passando per la trama e la narrazione dei fatti.
Andando sul sito di Kaleidoverse troverete questa e altre recensioni o anche svariati approfondimenti. Se vi siete persi le recensioni complete de La ruota del tempo 3, Daredevil: Rinascita o The accountant 2, questo è il momento giusto per recuperarle. Per non perdervi i nostri aggiornamenti, seguiteci sulla pagina Instagram e attivate le notifiche. Lasciateci un commento e fateci sapere la vostra sui prodotti da noi recensiti, vi aspettiamo numerosi. Grazie per averci letto anche questa volta e alla prossima recensione!
Pro
La trama è capace di tenere alta l’attenzione già dal primo episodio bilanciando i cali con inserimento di colpi di scena;
Il cast ha una capacità di interpretazione che aiuta parecchio nel sostenere il tono emotivo da avere in questo prodotto.
Contro
I continui sbalzi temporali, se si segue superficialmente la serie, potrebbero destabilizzare lo spettatore;
La polizia ha un ruolo quasi marginale e risulta solo messa lì per far vedere che esiste ma a risolvere tutto ci pensa qualcun altro.