È la serie che fin dalla prima stagione ha lasciato tutti a bocca aperta per la sua crudeltà. Ha sconvolto gli spettatori e fatto parlare di sé nel bene e nel male. C’è chi la ritiene una serie esagerata ma per Prime Video è la creazione più folle di cui vanno fieri. In questa recensione parleremo della quarta stagione di The Boys la quale prende spunto dal fumetto di Garth Ennis e disegnata da Darick Robertson. La serie però è un’idea di Eric Kripke a cui Amazon Studios, appoggiata da Sony Pictures Television, ha dato la libertà creativa. Quest’ultima è ciò che probabilmente ha reso la serie TV famosa per via delle sue innumerevoli scene piene di sangue e violenza. Un fattore non andato giù a più suscettibili già dalla prima stagione.
La quarta stagione non sarà da meno e Kripke ha già anticipato la fine della serie TV con la quinta stagione. Le riprese non sono ancora iniziate, ma le idee sono chiare nella testa di Eric. Il cast rimane lo stesso, con un Karl Urban (Butcher) spettacolare, Jack Quaid (Hughie) sempre in prima linea e Liz Alonso (LM). A brillare come la Stella Polare alta nel cielo notturno rimane lui, Antony Starr nei panni del folle Patriota. Mai come in questa stagione di The Boys, di cui vi parleremo tra poco nella recensione, la follia del capitano dei Sette è fuori controllo. Erin Moriarty (Starlight) continuerà ad essere la rappresentante dei buoni tra i super anche se qualcosa in questa stagione le farà perdere punti. Vediamo insieme cos’è successo in questa recensione di Kaleidoverse di The Boys.
Dov’eravamo rimasti con The Boys?
Dopo esserci gustati lo spin off di Gen V (qui la nostra recensione) e aver scoperto dei retroscena interessanti sulla scuola torna la serie madre. Lo spin-off ha mantenuto alta la qualità e la follia lasciando i fan entusiasti del prodotto. La quarta stagione non è da meno andando ad aumentare ancora di più l’hype dei fan per questa serie. Dov’eravamo rimasti alla fine della terza stagione? Un Buthcer indebolito dal composto V il quale gli regalerà la morte entro pochi mesi. Hughie ufficialmente fidanzato con Annie/Starlight la quale è stata accettata nei Boys. Noir morto per mano di Patriota e Soldatino incarcerato dopo uno scontro con Maeve aiutata dai Boys e Starlight. A grandi linee sono questi gli avvenimenti successi nell’ultima puntata della terza stagione. C’è anche da sottolineare il fatto che Butcher stia nascondendo a Hughie gli effetti del composto V se usato troppo spesso.
La quarta stagione riprende quindi la narrazione con al centro le vicende dei Boys impegnati nella ricerca di un modo per uccidere Patriota. Non è facile abbattere colui il quale ha fatto della sua potenza il suo punto di forza. Lui, il cui spirito guida è un toro impazzito, ha perso il senno come abbiamo già visto in Gen V ma quello era solo la punta dell’iceberg. Se Butcher non è a conoscenza del potere nascosto nel suo corpo, Patriota ne è fin troppo consapevole. A differenziare i due però non c’è niente se non il nome, perché entrambi sono pazzi a modo loro. I due hanno come unico scopo raggiungere il loro obiettivo a qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Forse l’unica differenza è che uno dei due è un mortale, ma anche qui scopriremo l’esistenza di un tallone d’Achille.
I legami di famiglia e non solo
Come già visto nelle stagioni precedenti è presente una visione del legame familiare un po’ insolita. C’è chi come LM ha un rapporto sano con la propria famiglia nonostante la continua lontananza per cause di lavoro. Butcher invece cerca di riportare dalla sua parte il figlio perduto per mano di Patriota. Quest’ultimo però è il personaggio più problematico per quanto riguarda i rapporti familiari. Dopo aver scoperto che suo padre è Soldatino grazie allo spiacevole aiuto di Black Noir, Patriota entra in una sorta di autoanalisi. Una puntata di questa stagione è incentrata proprio su questo aspetto, unito al modo particolare di affrontare i traumi di Patriota. Non vogliamo farvi troppi spoiler, ma sappiate che il personaggio di Starr cercherà di esorcizzare i propri demoni interiori nell’unico modo che conosce: la violenza. Sappiamo tutti che fine ha fatto l’uomo che lo additò con l’appellativo di fascista vero?
Tornando ai legami familiari avremo anche un episodio legato a Hughie e il padre. Un’altra figura tornerà in scena in questo frangente però lasciamo a voi scoprire chi. Anche Kimiko si troverà a lottare con i suoi scheletri nell’armadio ma almeno lei avrà la meglio. Piccolo appunto su questo personaggio il quale, in un flashback, svelerà finalmente il motivo del suo mutismo. Un dettaglio di particolare importanza se si pensa alla puntata finale della stagione. A proposito di nascite e latte materno, vi ricordate la curiosa passione di Patriota per quell’alimento? Sappiate che ci sarà un colpo di scena ed è stato di ispirazione per il titolo di questa recensione di The Boys.
La trama di The Boys prosegue
Se le scene d’azione, splatter e di continui sotterfugi galoppano a gran velocità la trama non è sempre al passo. Questo è purtroppo un punto dolente già riscontrato nelle stagioni precedenti, che però non va a penalizzare il prodotto finale. Rimane comunque una serie TV che merita di essere vista per la sua inconsueta messa in scena. Per quanto riguarda la trama ha una buona struttura, che non viene però sostenuta in maniera continua in tutte le otto puntate. Forse è la presenza di troppe sottotrame a rendere tutto troppo dispersivo. Anche l’inserimento di nuovi personaggi quali Sage (Susan Heyward) e Firecracker (Valorie Curry) hanno contribuito a incasinare ancor di più la trama. Discorso a parte per Joe (Jeffrey Dean Morgan), vecchia conoscenza di Butcher, il cui ruolo è quasi necessario per il personaggio di Billy.
Un punto a favore rimasto anche nella quarta stagione è l’enorme presenza della denuncia sociale. Attraverso la satira, una dose bella massiccia, si toccano temi davvero pesanti e considerati ancora intoccabili per certi versi. Non vogliamo dirvi quale sarà uno dei temi principali questa volta ma è fonte di grande dibattito anche in Europa. Ovviamente all’interno della serie viene presentato in chiave the Boys ma c’è e anche ben evidente. Bisogna chiaramente destreggiarsi tra le scene d’azione, morte e squartamenti però è molto ma molto in bella vista quindi impossibile da non percepire. La satira è il mezzo con cui è sempre stata fatta denuncia sociale, e non solo, all’interno della serie e continua a essere quella la chiave per poterla portare avanti. Una chiave difficile da capire se la si ignora ma pur sempre efficace nel caso si colga.
Le nostre conclusioni su The Boys
Non è la fine di una recensione, come questa su The Boys, senza delle conclusioni con il nostro pensiero. Abbiamo accusato la mancanza di un cambiamento per quanto riguarda la trama e lo abbiamo capito. Questo però non danneggia tutto ciò che di buono ha invece The Boys. I personaggi continuano le loro vicende, i loro piani e a portare avanti le loro battaglie. Ognuno lo fa con i mezzi che ha e Billy addirittura giocandosi la propria vita. È una serie la quale perpetua nel far parlare di sé e quasi sempre nel bene e poco nel male. La terza stagione ci ha regalato un prodotto che difficilmente poteva essere eguagliato con la quarta, ma andandoci vicino comunque. Patriota prosegue con la perdita di senno, Butcher aspetta di morire, Hughie è il solito insicuro, LM affronterà una scelta difficile come sempre.
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La serie TV più truculenta degli ultimi anni è tornata con una quarta stagione. Ovviamente stiamo parlando di The Boys. Dopo una terza stagione bomba arriva una quarta che regge il ritmo ma non a pieno. Il punto debole è sempre stato il fatto che, purtroppo, la trama ha diverse sottotrame le quali rendono tutto troppo confuso. Il succo c'è ma viene diluito nelle molteplici sottotrame rendendo difficile seguirne il filo. Ciò non toglie che il prodotto mantiene alta la nomea di serie TV splatter con aggiunta di follia da parte del leader dei Sette. Nel complesso la quarta di The Boys ha soddisfatto le nostre aspettative per quanto riguarda le scene d'azione. Ha gettato una vera e propria bomba affrontando un tema ancora scottante come l'aborto. Lo ha fatto nello stile solito attraverso la satira andando a toccare corde con una leggerezza eguagliate solo da un elefante in un negozio di bomboniere di cristallo. L'inserimento di due personaggi nuovi tra i membri dei Sette ha sortito lo stesso effetto del sonnifero per cavalli anche se Firecracker ci ha regalato un colpo di scena. Diciamocelo, questa serie TV ha come punto di forza le scene di violenza senza senso che mettono in secondo piano il fatto di una mancanza di una trama solida. Funzionerebbe lo stesso senza le scene d'azione? Certo che no! Nell'insieme però fa il suo, intrattiene e porta a casa un risultato più che buono. Speriamo in una quinta stagione che ci farà rimangiare tutto ciò!