Una delle poche certezza della vita è che le cose cambiano, sempre e comunque. C’è poco da fare: che sia un frutto precipitato a terra da un albero o un colpo di Stato, il cambiamento è ciò che manda avanti ogni singola società sulla faccia della Terra. Di fronte a questo caos continuo e anche un po’ spaventoso possiamo solo sforzarci di tenere a bada le nostre emozioni per reagire nella maniera più opportuna, ma non è cosa facile. Viviamo infatti nel periodo delle grandi rivoluzioni, sempre più frequenti, e una in particolare (quella femminista) ha fatto da musa ispiratrice per la storia dietro la nuova serie TV di Amazon Prime, Ragazze Elettriche, in uscita il 31 marzo (qui la recensione).
Noi di Kaleidoverse abbiamo avuto il piacere di guardare in anteprima i primi 3 episodi dell’adattamento omonimo del romanzo di Naomi Alderman, e in questa piccola recensione ve ne parleremo, schivando gli spoiler come Neo provetti. Un altro articolo – più approfondito – farà la sua comparsa quando i restanti episodi saranno disponibili. Nel frattempo sedetevi e tenetevi forte, perché la storia che anima il mondo alternativo di Ragazze Elettriche darà anche a voi una scossa che non dimenticherete facilmente.
Cosa sappiamo della trama di Ragazze Elettriche
Il mondo che conosciamo tanto bene sembra stia per cedere al caos totale (niente di nuovo, no?). Come se non bastasse, nella vita di tutti i giorni si insinua un fenomeno misterioso, che spunta in ogni continente ed esplode in tutta la sua magnificenza quando un video lo espone agli occhi del popolo del Web. Sono le ragazze, sì, proprio loro, a racchiudere come il celebre scrigno di Pandora una novità sconvolgente: sempre più adolescenti riescono infatti a originare e a influenzare la corrente elettrica.
Quando la faccenda diventa di ordine pubblico le reazioni sono quanto più variegate: c’è chi ne resta affascinato, chi spaventato, chi inizia a indagare per vederci chiaro, chi fa ricorso alla scienza e chi alla fede. Insomma, a seconda del contesto sociale, culturale e politico il punto di vista cambia e inquadra differentemente la questione. E le “ragazze elettriche”, invece? Sconvolte dall’improvvisa capacità, ognuna affronta la cosa a suo modo, ma la narrazione decide di concentrarsi su quattro persone in particolare, con tutto quello che ne consegue.
Quattro camere (e molte viste)
La storia si delinea così privilegiando inizialmente quattro punti di vista specifici, che spaziano per continente, cultura e situazione personale della diretta interessata (o del diretto interessato). Questa scelta è ottima e aiuta lo spettatore a incasellare, un po’ come dei quadri, una situazione davvero complessa e straordinaria, orchestrata in modo tale che – patto finzionale permettendo – potremmo quasi pensare sia effettivamente reale e in svolgimento fuori dallo schermo.
Anche i quattro personaggi scelti come punti focali della trama sono complessi, diversificati e circondati a loro volta da altri personaggi che vivono a loro modo questo nuovo cambiamento. Emerge così l’abilità dell’autrice – che è anche sceneggiatrice della serie – di rappresentare gli esseri umani talmente profondamente da far loro bucare lo schermo (conseguenza, questa, che deriva ovviamente anche dalla bravura singola dei membri del cast). In questo modo Ragazze Elettriche diventa qualcosa di più di una semplice storia: potremmo quasi definirla un esperimento sociale fittizio, di cui osserviamo, rapiti, lo svolgimento.
Una storia in partenza
I primi tre episodi stendono le basi di quello che vedremo in futuro, fornendo il contesto adeguato per gli sviluppi della trama. Come abbiamo detto sopra vengono introdotti i personaggi, i contesti socio-culturali, l’importanza della scienza e della politica, che ridimensionano in qualche modo la faccenda, rendendola meno sovrannaturale di quanto possa sembrare in realtà. E sì, emerge sicuramente una dimensione spirituale molto potente che ha a che fare con l’intimo delle persone e con ciò che sono in grado di fare, ma il tutto appartiene alla sfera privata, di sicuro non a quella di dominio pubblico.
Ciò che ci interessa affermare con forza è che già a partire dalle premesse poste dai tre episodi iniziali si vede tutto il potenziale della storia di Ragazze Elettriche, che siamo fiduciosi non ci deluderà. Le varie linee narrative sono spinte da forze potenti e apparentemente inarrestabili, e richiamano nel profondo degli spettatori un desiderio, una fame quasi, che non è facile identificare su due piedi. È solo a posteriori che ci si rende conto dell’impatto di Ragazze Elettriche, che ha a che fare con le pulsioni e la libertà di ciascuno di noi.
Le nostre conclusioni (per ora)
Siamo riusciti a consegnarvi delle prime impressioni complete e senza spoiler. Quando avremo avuto modo di guardare il resto della serie ci spingeremo oltre e approfondiremo ulteriormente tematiche interessantissime che ci hanno molto colpito. Per il momento vi invitiamo a segnare sul calendario la data del 31 marzo, quando la serie Ragazze Elettriche sarà disponibile su Amazon Prime Video con tutti i suoi nove episodi. Ci troverete lì, pronti a terminare quello che abbiamo iniziato.
Se volete parlare della serie – perché avete letto il libro, o anche solo perché avete visto il trailer – non esitate a farlo! Noi di Kaleidoverse abbiamo infatti delle pagine social e dei gruppi dedicati proprio a voi (uno su Facebook e un altro su Telegram). Sarebbe davvero fantastico poter discutere con voi di fantascienza e sociologia spicciola, per vedere fin dove riusciamo ad arrivare. Poi se volete parlare di quanto è brava Toni Colette (presente nel cast) ci siamo anche per quello, ovviamente.