La quinta stagione di Big Mouth è finita pochi mesi fa, il che vuol dire che i suoi fan dovranno aspettare ancora molto prima di poter vedere di nuovo un insieme di ragazzini alle prese con mostri degli ormoni, zanzare dell’ansia e insetti dell’odio; tuttavia, se a Netflix piace torturarci con estenuanti attese, è anche vero che ogni tanto vuole coccolarci: sta per arrivare Human Resources. Lo spin-off di Big Mouth – che si propone di focalizzarsi molto di più sui vari esseri che abbiamo conosciuto durante la serie – ci farà tuffare all’interno della vita lavorativa di Maurice, Connie e tutti i loro colleghi, all’interno dell’ufficio dove passano la maggior parte del tempo. Noi di Kaleidoverse abbiamo avuto la possibilità di vedere la serie in anteprima e siamo qui per parlarvene in una recensione, naturalmente, priva di spoiler.
Tra passato e novità
La prima cosa che bisogna affermare di Human Resources è che, sebbene faccia solo dei riferimenti alla serie originale, è impossibile godersela appieno se prima non avete guardato Big Mouth. Nonostante la serie si svolga in un contesto diverso, infatti, incontreremo vari personaggi già conosciuti fin dal primo episodio, i quali potrebbero causare confusione a causa della quantità di informazioni a chi non li ha mai sentiti nominare. Al contrario, conoscendo già la serie principale, non solo rimarrete contenti ogni volta che appariranno creature già incontrate, ma sarà ancora più bello e interessante conoscere i nuovi.
Alle risorse umane non ci sono solamente i mostri che si occupano dei ragazzini, ma il focus si sposta quasi completamente su altri umani a cui servono dei demoni, mostri, lovebug e quant’altro: gli adulti. La principale protagonista di questa serie sarà in particolare – ma non solo – una lovebug, la quale ha da poco iniziato il suo lavoro e verrà affiancata a una donna al nono mese di gravidanza. Tra le figure nuove e di spicco troviamo invece una roccia rappresentante la logica, l’angelo della dipendenza, il goblin dell’ambizione e perfino il lutto. Non solo queste figure sono affascinanti e incredibilmente coerenti con ciò che rappresentano quando sono da sole, ma è anche molto divertente vedere cosa succede quando alcuni di esse interagiscono.
I demoni degli adulti
Uno dei fattori che spinge di più a ridere durante la visione di Human Resources sono le storie secondarie, le quale vedono spesso protagonisti Connie e Maurice, ma non solo. Le faide interne all’ufficio sono un qualcosa di completamente assurdo, ma non possiamo far altro che concordare con ciò che sta succedendo, se lo guardiamo dalla prospettiva dei protagonisti; per esempio, come quando ai mostri degli ormoni viene impedito di avere rapporti sessuali in ogni luogo in comune dell’ufficio, oppure quando la Roccia Sensata si ossessiona con l’organizzazione delle email. Vediamo l’interazione tra questi mostri anche quando essi sono in contatto con i propri umani: è interessante la puntata in cui l’ambizione e il lovebug lottano perché la loro umana deve scegliere l’università in base a queste due posizioni, oppure quando l’angelo della dipendenza riesce a portare “al lato oscuro” la Roccia Sensata, mettendo in secondo piano il benessere del suo umano.
Il rapporto che i mostri hanno con gli esseri umani è un altro fattore che, forse, rende Human Resources addirittura migliore di Big Mouth. Per quanto noi abbiamo amato l’ultima stagione (di cui potete leggere qui la nostra recensione), nella serie originale ormai siamo abituati a vedere l’evoluzione del gruppo di protagonisti, i quali sono dei bambini. In questa nuova serie quindi possiamo vedere l’approccio praticamente identico – nel senso che alcuni mostri come ansia, depressione e vergogna sono gli stessi – ma in una prospettiva diversa. Gli adulti non interagiscono con i mostri degli ormoni, fattore che ha un ché di realistico, ma devono interagire con altri demoni interiori, come l’amore inteso come affetto verso il proprio bambino, il lutto per la perdita di un genitore… cose che in un’opera come Big Mouth non abbiamo potuto vedere. Human Resurces ci regala un altro lato della medaglia, nuovo, originale e appassionante.
Un finale poco degno
Come sempre accade, la serie non è priva di difetti. Come per l’opera principale, personalmente non ho apprezzato quella che è una volgarità talvolta eccessiva. Se in alcuni contesti essa era più che adeguata, e nello show originale ancora di più data la caratterizzazione dei mostri degli ormoni, qui spesso mi è capitato di pensare che certe frasi fossero volgari senza un apparente motivo, se non quello di cercare di strappare una risata che risulta essere fuori contesto. Altra nota dolente sta nel finale, non perché esso sia brutto, ma perché è stata un’altra puntata a rubargli la scena: l’episodio sette.
Nel settimo episodio, International Creature Convention, ci spostiamo al di fuori dell’ufficio dei mostri per andare a un congresso internazionale. Durante la puntata, oltre ad analizzare i mostri che abbiamo conosciuto e abbiamo visto interagire, potremo osservare più mostri “uguali”, ma diversi: un intero gruppo di demoni della vergogna, nuovi mostri degli ormoni e, dulcis in fundo, un finale spettacolare. Big Mouth ha sempre avuto la tendenza di raggiungere il massimo del climax a fine stagione, sia per quanto riguarda gli eventi sia da un punto di vista visivo, ed è esattamente ciò che io ho provato guardando questa puntata. La conclusione molto scenica mi ha trasmesso l’idea di finale di stagione, ma gli eventi erano ancora in corso d’opera, quindi era necessario continuare la narrazione; in questo modo – arrivata alla decimo episodio – sono rimasta un po’ delusa, non dalla visione in sé, quanto perché il precedente mi è sembrato aver già raggiunto quel climax tipico del finale di stagione.
Le nostre conclusioni su Human Resources
In conclusione, possiamo dire che Human Resources è una serie da guardare assolutamente. Per certi versi riesce a superare brillantemente il suo predecessore, sotto altri punti di vista invece ci permette di approfondire le creature che già conosciamo ma in un contesto diverso, diventando uno spin-off nel vero senso del termine. I difetti sono pochi, sebbene si sentano in particolare nel finale di stagione che è la parte di una serie che rimane più impressa, quindi un po’ di delusione rimane, ma le nove puntate precedenti sono entusiasmanti e piene di idee originali, con una relazione tra umani e mostri in cui molti si possono identificare. Human Resources arriverà il 18 marzo su Netflix e noi vi consigliamo caldamente di vederla, ma nel frattempo siete sempre invitati a non perdere alcuna novità del mondo cinematografico seguendoci sul nostro sito ufficiale e unendovi al nostro canale Telegram.
La nuova serie Netflix Human Resources è all'altezza delle aspettative. Essendo uno spin-off di Big Mouth è inevitabile che sia a esso collegato e non solo vi riesce brillantemente, ma aggiunge anche una serie di dettagli, personaggi e informazioni che la rendono molto originale. I difetti che ha sono pochi, sebbene siano piuttosto pesanti, ma tutti gli episodi si ammirano e apprezzano per motivi diversi, tra cui soprattutto l'immedesimazione con i personaggi e i demoni che li circondano.