Vi capita mai di pensare ai film lunghi? Quelle pellicole della durata di circa tre ore che sembrano incredibilmente pesanti e che non vorremmo mai vedere, ma che una volta visti ci rimangono dentro e rientrano nei nostri preferiti? Siamo passati da lungometraggi della durata di un’ora e mezza a quelli che vanno addirittura divisi in due parti per crearli al meglio e, se proviamo ciò per i film più lunghi, perché non considerare anche i cortometraggi? È approdato oggi su Netflix il nuovo corto Erax, della durata di soli 15 minuti e diretto dal regista Hebru Brantley. Nel cast troviamo invece Jasmine Cephas Jones e Genesis White, le quali interpreteranno Opal, una donna adulta, e sua nipote Nina, alle prese con dei mostri che usciranno da un libro misterioso.
Se pellicole vecchie e nuove, come La Mummia e La Casa, ci hanno insegnato che non bisogna mai leggere un libro ad alta voce quando ci appare in qualche modo strano, le nostre protagoniste non sembrano inclini a seguire il consiglio. Fin dalle prime righe infatti tale manoscritto, in rima, racconta la “storia di una certa Nina e sua zia”. Pochi versi dopo ed è fatta: gli Erax, strane creature blu e ossessionate dai pop-corn, vengono liberati e se le protagoniste non vogliono fare una brutta fine devono riuscire a rinchiuderli prima dello scadere del tempo.
Un magico libro
Essendo un cortometraggio, naturalmente non possiamo aspettarci una trama molto approfondita; rimangono infatti sospese varie domande quali il funzionamento del libro o la sua provenienza, né tantomeno vengono approfonditi i personaggi, ma Erax tenta di sfruttare al massimo il tempo che ha. Opal e Nina, infatti, con poche battute riescono a trasmettere parecchio: un rapporto complesso, una zia non proprio eccellente e una donna dalla vita a dir poco complicata. Erax si potrebbe definire un film horror per bambini, con “mostri” che a me hanno ricordato quelli della serie Piccoli Brividi e particolarmente inquietanti per il loro aspetto fisico; ma al contempo alterna un pizzico di ridicolaggine che non poteva mancare, come l’utilizzo di uno scolapasta come casco da parte di Opal.
È molto affascinante la struttura del libro magico in sé, che mostra lo scorrere del tempo tramite una clessidra che si muove e al cui interno appaiono scene della vita di Opal e Nina appena svoltesi, in una grafica molto elementare – fattore appropriato dato che la zia progettava di regalare il libro alla nipotina piccola – e piacevole. La magia del libro si estenderà oltre il testo stesso, impedendo alle ragazze di scappare. La mancanza di spiegazioni fortunatamente non risulta pesante. Al contrario forse è un po’ forzata la crescita del rapporto tra zia e nipote in un lasso di tempo così breve, ma se non vi farà legare un’esperienza in cui si rischia la vita non potrà farlo davvero nulla.
Erax: né sì né no
Possiamo concludere dicendo che Erax non è un brutto film, ma non è adatto a chiunque. Le scene di combattimento sono un po’ ridicole e anche i mostri in sé risultano tali, ma, come già detto, è un piacevole film horror per ragazzini e che comunque può incuriosire dato che non impegnerà neppure per mezz’ora e, anche se non c’è un grande approfondimento dei personaggi, non è su questo che Erax ha puntato. Se la trama di Erax vi ha incuriositi, potete recuperare il film quando volete su Netflix e, per rimanere sempre aggiornati sulle novità del mondo cinematografico, vi invitiamo a seguirci sul nostro sito ufficiale e ad unirvi al nostro canale Telegram.
Erax è una pellicola un po' magica, un po' horror e un po' "scema". Non è caratterizzata da una trama avvincente, né da protagonisti particolari, ma incuriosisce quel tanto che basta da arrivare fino alla fine e, pur nella sua breve durata, non annoia mai. Il suo essere un cortometraggio sotto un certo punto di vista risulta addirittura un vantaggio, andando dritta al punto in un contesto dove un film più lungo sarebbe probabilmente risultato "troppo".