Nel 1996, un periodo pacifico di prosperità americana tra la Guerra Fredda e Twitter, le cose più importanti della musica erano le importazioni artistiche, fra cui ne spiccano soprattutto due. Una era la regina canadese Celine Dion, con il suo classico “It’s All Coming Back To Me Now” trasmesso dalle autoradio a rotazione costante, mentre l’altro era l’irlandese Michael Flatley, venuto sulle nostre coste con il fenomeno della danza dei passi Riverdance. Un misto di danze popolari irlandesi tradizionali con valori di produzione contemporanei, lo spettacolo Riverdance è stato un successo immediato; in gran parte era dovuto alla travolgente presenza scenica di Flatley e a questa pubblicità che suonava in loop ogni cinque minuti chiedendoti di acquistare la VHS per soli $19. 98. Ora i co-creatori dello show, John McColgan e Moya Doherty, hanno co-prodotto una sorta di storia di origine animata intitolata Riverdance: L’Avventura Animata e uscita su Netflix il 14 gennaio 2022. Noi di Kaleidoverse lo abbiamo visto, ci sarà piaciuto?
Un’avventura danzante irlandese
Ambientato in una cittadina di mare irlandese, la storia è incentrato sul giovane Keegan (doppiato da Sam Hardy), il quale vive con i suoi nonni dentro un faro; improvvisamente il nonno muore e il protagonista perde interesse nelle cose che gli piacciono, come partecipare alla festa di San. Patrizio come dj del villaggio. Insieme all’amica Moya (doppiata da Hannah Herman Cortes), una ragazza estroversa della città specializzata in balli di flamenco, Keegan si ritroverà in un regno magico governato da antiche creature simili a cervi chiamate Megaloceros Giganteus. Qui si ritroveranno a imparare a proteggere i fiumi e i torrenti della Terra attraverso il potere della danza per difendere i loro nuovi amici dal malvagio Cacciatore (doppiato con la giusta quantità di “ghiaia” da Brendan Gleeson), il quale cerca di possedere le corna giganti delle creature per distorcere il loro potere ai suoi fini malvagi.
I co-registi Eamonn Butler e Dave Rosenbaum, entrambi veterani nel mondo dell’animazione al computer, iniziano alla grande con una bellissima scena di apertura con un’orchestrazione lussureggiante del compositore originale di Riverdance, Bill Whelan. Questa sequenza di Riverdance: L’Avventura Animata introduce i personaggi e la città utilizzando la tradizionale animazione 2D che ricorda Cartoon Saloon, lo studio di animazione irlandese dietro classici come The Secret of the Kells e Wolfwalkers; purtroppo però, quest’eccitazione svanisce rapidamente con il proseguire del film.
Si potevano rendere interessanti le dinamiche della storia
Riverdance: L’Avventura Animata è un film che dura 80 minuti, senza una fine ben definita – se si vuol chiamare fine -; Il resto della pellicola si svolge nello stile di un’animazione computerizzata a buon mercato, priva di personalità o intelligenza. In particolare, l’opera è ambientata in una città dell quale ci vengono mostrati gli unici due negozi: quello d’arte chiamato “Far Arted” e quello di dischi chiamato “Shamrock N’ Roll”; a parte il faro però non viene menzionato nessun altro luogo e non viene presentato nessun abitante. Inoltre, troviamo il protagonista solo, e non accerchiato da altri personaggi come avviene di solito nelle opere con gli amici. Anche a livello di trama, non abbiamo un vero proprio lancio. Il film si basa su sequenze usa e getta che non offrono nulla per far progredire sia la storia, dove gli stessi personaggi sembrano stati messi lì tanto per.
Il lungometraggio è pieno di punti morti e senza senso che non abbiamo compreso appieno, come ad esempio la scena in cui le pecore svolazzano nel vento come batuffoli di cotone, che sembra esistere solo per allungare di più il tempo di esecuzione. Riverdance: L’Avventura Animata si basa anche su una sottotrama che coinvolge due rane di nome Rib e Bette: la loro storia prevede la ricerca di un girino perduto e si collega a malapena al filo conduttore del film. Tasto dolente anche per la terra dei Megaloceros, un luogo che dovrebbe essere l’apice della meraviglia e della bellezza in questo film per bambini, dove sembra che il budget si sia ridotto, dato che otteniamo paesaggi noiosi e vuoti e un gruppo di magiche creature di cervo che sembrano uguali. D’altro canto, i balli sono la punta dell’occhiello del film che abbiamo davvero apprezzato: son ben riusciti anche se è un cervo a svolgere la coreografia, donando una visione molto bella di questo splendido animale che danza sulle note delle musiche irlandesi.
La visione del film è piacevole, sembra di vedere un Disney/Pixar
Dopo aver visto un certo tipo di animazione e narrazione per decenni, come ad esempio la filmografia di Disney e Pixar, siamo abituati a delle belle animazioni e storie profonde che lasciano sempre qualcosa alla fine visione del film. Quindi, tutto ciò che non assomigli a un’opera delle case sopracitate viene automaticamente concepito come una ventata d’aria fresca, soprattutto per quanto riguarda i design dei personaggi, dei paesaggi e delle città. Ci sono momenti in cui Riverdance: L’Avventura Animata emula lo stile di Dreamworks Animation (in particolare la duologia di Boss Baby) o di Sony Pictures Animation (la serie Hotel Transylvania).
Ma a differenza dei film Boss Baby della Dreamworks o dei film Hotel Transylvania della Sony Pictures, dal momento che il lavoro di ripresa virtuale e il montaggio di Kevin Pavlovic non sono eccessivamente cinetici, possiamo vedere i dettagli inseriti in ogni fotogramma dagli artisti e apprezzarli. L’illuminazione crepuscolare rende inoltre tutto molto dinamico e rilassante. Le scene si fanno poi molto impegnate durante le sequenze di danza, sapientemente coreografate sulle bellissime composizioni di Whelan. Tuttavia, dal momento che scorrono senza intoppi, formando splendidi schemi simmetrici, risultano visivamente piacevoli.
Metabolizzare un lutto
La scrittura di Rosenbaum e Werrin ha il suo cuore nel posto giusto. Perché Riverdance: L’Avventura Animata parla essenzialmente di un ragazzino in lutto per la morte di suo nonno. Il fatto che Pierce Brosnan dia la voce al Megaloceros Giganteus centrale (alci irlandesi) di nome Patrick significa che tutto ciò che accade nel mondo magico, ovvero la sezione giochi e divertimento del film, è una rappresentazione del processo di guarigione di Keegan. A parte questo, la storia ha anche un punto di vista ambientale e come Riverdance, il faro e gli alci influiscono sul fiume che scorre attraverso la città natale del protagonista.
Il Cacciatore (Brendan Gleeson) che appare non appena Keegan non riesce a seguire l’unica cosa che suo nonno gli ha detto di fare, ovvero mantenere il faro, è probabilmente una personificazione degli aspetti più oscuri del processo di lutto, mentre l’antagonista può anche essere interpretato come un anti-ambientalista che vuole dissacrare il legame tra uomo e natura che il nonno di Keegan ha cercato di preservare. Tuttavia, il problema è che tutti i temi sopra citati non sono molto evidenti. Ci siamo trovati più volte a cercare di capire il significato dietro la trama, perché Rosenbaum, Butler e Werrin non sono molto interessati a stabilire i temi della storia in modo solido. O anche quando lo sono, finiscono per sminuirlo con battute sulle scoregge, battute che fanno vergognare il corpo e solo gag a livello di scuola materna.
Le nostre conclusioni su Riverdance: L’Avventura Animata
Per concludere, noi di Kaleidoverse non ci sentiamo di consigliare la visione di Riverdance: L’Avventura Animata, che abbiamo trovato lento e banale, nonostante vengano affrontati temi importanti come la scomparsa improvvisa di un caro, soprattutto dal punto di vista di un bambino molto legato a suo nonno. Ma la storia non ha nulla di così speciale; certo, affronta un tema da non sottovalutare, ma questo non viene gestito al meglio e non vengono nemmeno approfonditi i personaggi. La visione del film è risultata quindi un’agonia e, nonostante nel complesso non sia terribile, non è ai livelli di un film Disney o Pixar a cui siamo abituati, anche se le animazioni son ben fatte. Abbiamo apprezzati molto le musiche e le coreografie, e per chi ama i balli irlandesi sarà una gioia per gli occhi e rimarrà sorpreso nel vedere gli animali muoversi sui quei passi di danza, riprodotti davvero molto bene; su questo hanno fatto un ottimo lavoro, e per questo il film raggiunge un voto positivo. Se volete vedere il titolo potete trovarlo da oggi su Netflix. Fateci sapere cosa ne pensate, se vi è piaciuto o meno. Infine, vi lasciamo il trailer ufficiale del film qui e se volete essere aggiornati su news, leggere approfondimenti e recensioni sul mondo del cinema e delle serie TV, seguite il Canale Telegram e il Sito Ufficiale di Kaleidoverse.
Riverdance: L'Avventura Animata è un film d'animazione che andrebbe guardato senza troppe aspettative, dato che è presente una trama piatta e alle volte senza senso che fa fatica a decollare. Le musiche e le coreografie tipicamente irlandesi sono piacevoli da sentire e da vedere, rendendo la visione apprezzabile, ma solo per questo. Aspetto importante sono i vari processi oscuri che portano alla realizzazione di un lutto da parte di un bambino.