Sono passati tanti anni dall’ultima volta che abbiamo preso in mano un Nintendo DS. Quando ci incontravamo fuori scuola per scambiare Pokémon con gli amichetti delle altre sezioni tutto era più semplice. Il venerdì, per i più temerari, ci si organizzava per dormire dagli amici fuori casa, passando la serata a discutere su quale mostriciattolo fosse il migliore. Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono più di un ritorno alle origini della saga, sono un sacro incontro con i ricordi del passato.
Fu la prima volta che mi sentii parte di un sistema interconnesso da bambino. La GTS e l’online avevano reso le avventure non solo storie da raccontare, ma da condividere; potrà sembrarvi un pensiero sciocco e puerile, eppure credo che sia stata con questa generazione che il brand ha potuto sciorinare al pubblico gli ingredienti della sua immortalità. Ora, su Nintendo Switch, prima ancora di chiederci se la campionessa della Lega Camilla sia rimasta la più forte della storia, è opportuno considerare se il tempo è stato gentile con i remake e come questi si adattano alla console ibrida. Corriamo di nuovo per le strade di Sinnoh per cercare quei ricordi che ci sono tanto cari, ma ci teniamo a ricordarvi che nel nostro sito potrete trovare tante guide sui nuovi titoli, mentre nel nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati con tutte le novità sul mondo dei videogiochi, del cinema e molto altro.
Il chibi che profuma d’infanzia
La fedeltà dei remake è sicuramente il primo elemento da mettere in discussione. Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente propongono la stessa storia intrigante e longeva, che ha fatto innamorare gli appassionati. Il cuore del gioco non ha risentito della mano invisibile di qualche dirigente ma anzi, propone alcune sorprese davvero impazienti di essere scoperte. Basti pensare agli eventi dei leggendari misteriosi, che sono disponibili già da adesso per tutti. Ricordiamo tutti quanto i segreti di Sinnoh siano carichi ed emozioni, mentre le storie che li avvolgono erano quanto di più sublime si potesse raccontare tra bambini.
Ora non è solo possibile rivivere quei ricordi, ma anche gioirne a piene mani in un’esperienza unica. Ciò che forse ha fatto discutere la community è la grafica estremamente “pucciosa” e cartoonesca dei personaggi, che rimandano a uno stile chibi e semplificato. Nessun gran stravolgimento dunque in ottica next gen, ma più che altro la genuinità del marchio Nintendo di perseverare quell’aria fanciullesca di un tempo. Diciamo che si tratta di un compromesso adorabile, ma che non osa più di tanto. La struttura del level design risulta essere l’impeccabile armonia degna dei suoi predecessori, ora per una ritrovata attenzione ai dettagli, ora per una maggiore cura dei luoghi tipici dell’opera. Magari il fascino della regione non ha subito tutto gli stravolgimenti che ci auspicavamo, ma ha lasciato intatto e lucido il cuore pulsante di Sinnoh: il suo microclima mesmerizzante.
Le profondità rocciose di Sinnoh
Tutte gli iconici paesaggi della nostra infanzia sono stati ritoccati e svecchiati in modo più che dignitoso. È stata, inoltre, inserita una comodità che vale la pena menzionare; vi ricordate il mostriciattolo tascabile tuttofare della vostra squadra con tutte le MN del gioco? Beh, l’opera in questo caso ne ha inserito uno che non fa parte del vostro team. Avrete infatti in dotazione un bellissimo Bidoof, il quale non potrete schierare in battaglia, ma che apprenderà da solo l’arte delle mosse ambientali più utili senza gravare nel vostro slot squadra. Una novità simpatica, che apre alla necessità di tenere questa variante anche nei prossimi titoli. Comunque lo sappiamo che già nei capitoli originali avevate un Bidoof con lo stesso ruolo, quindi i ricordi sono stati rispettati e il meme è servito, ma con amore.
In termini di level design, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente rimangono rigorosamente fedeli all’originale, ritoccando artisticamente solo qualche luogo iconico e la parte dei sotterranei. Dovete sapere che il sottosuolo di Sinnoh è sempre stato un argomento caro a molti giocatori; molti si ricorderanno quanto fosse divertente costruire le basi segrete con gli amici e giocare a ruba bandiera, sfoggiando le trappole più buffe. Oltre all’arredamento del proprio covo, ci sono però novità che hanno permesso ai remake di farsi apprezzare molto di più. Una volta imbracciato il kit da esploratore ci sarà sicuramente tempo per dedicarsi alla ricerca di preziose gemme incastonate nella roccia, ma ci sono anche altre zone inedite; in alcuni scorci luminosi del sottosuolo è possibile scovare dei mostriciattoli tascabili abbastanza rari, mentre scorrazzano nel loro habitat naturale. Non è solo un’opportunità per rimpinguare il Pokédex o per migliorare la vostra squadra, ma anche metter mano a qualche oggetto interessante; una miglioria che sicuramente ha giovato significativamente al gameplay e che ha reso meno ripetitivo lo scorrazzare per i cunicoli sottoterra.
La sinfonia di Camilla
Giungiamo dunque al topic più sotto esame e discusso di tutta la community: la difficoltà. Vi ricordate la problematicità nel battere tutte le palestre di Sinnoh, tra tranelli e Pokémon con moveset mostruosi? Beh, la situazione è rimasta quella. La difficoltà del gioco rimane rigorosamente ancorata al passato, così come lo scoglio di avere un mostriciattolo di tipo fuoco in squadra. Camilla, la campionessa della Lega leggendaria e temuta da tutti noi allenatori, è rimasta lo stesso osso duro di tanti anni fa e vi farà piacere sapere che lo scontro rimane oltremodo epico. Considerate, inoltre, che ci sono molte nuove variabili durante uno scontro ora. Ci sono mosse più potenti e imprevedibili contro di voi, ma bisogna anche dire che il tempo è stato indulgente con i novizi e sbottonati allenatori.
La presenza del condividi esperienza comune e il nuovo grado di affinità, che incide sulla battaglia di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente in molte situazioni di difficoltà, hanno reso alcune dinamiche più semplici. Sono ormai innesti inseriti anni fa nei titoli di ultima generazione, quindi ce lo aspettavamo di trovarli qui. A onor del vero però, la progressione della propria squadra non è però così condizionata da questi aiutini come si possa credere.
Siamo dunque al capitolo finale della recensione su Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente. Al netto di qualche bug che ci ha complicato la vita e ci ha obbligati a togliere il salvataggio automatico, onde rimanere bloccati in situazioni spiacevoli, il remake ha poco altro da sentirsi in colpa. Il processo di ricostruzione e svecchiamento dei titoli di Quarta generazione è un risultato curato e più che positivo. Non vi sono enormi salti in avanti e forse l’unico aspetto che ha peso in sede d’analisi è l’impossibilità di osare e fare qualcosa di più raffinato. Tuttavia c’è da fare un plauso agli sviluppatori, poiché tutte le novità inserite sono effettivamente propedeutiche al gameplay e dovrebbero essere prese in considerazione per i giochi futuri. Difficoltà e level design sono i veri vincitori di questo progetto che si traveste da chibi. I momenti iconici dei predecessori sono stati scolpiti ad arte su Nintendo Switch e si respirano gli stessi nostalgici ricordi. Dei remake con tanto cuore e una buona dose di dolcezza, che sapranno sicuramente essere un regalo di Natale impossibile da non apprezzare.