Halloween è il periodo perfetto per l’horror, conducendo gran parte delle persone ad una ricerca costante di serie TV o anime a tema da poter maratonare. Di anime horror, o considerati tali, ce ne sono a bizzeffe: dai più comuni contenitori putrescenti di gore come Elfen Lied, Pupa, Another e Corpse Party, ci si sposta verso quelli che cercano di creare un qualche pretesto per dare vita ad un minimo di trama, come Mirai Nikki e Deadman Wonderland. Esistono anche numerose opere che si fondano principalmente su tematiche misteriose, ad esempio Higurashi e Umineko, trovando in questo modo uno sviluppo di una storia decisamente più approfondita ed intrigante. Per non parlare poi di serie che non hanno troppo a che vedere con il brivido ma tendono solo a sfruttarne il tema, come Soul Eater.
La cosa più ardua, però, sta quasi sempre nel trovare anime realmente “spaventosi”. Sarà perché l’Occidente è abituato ad un altro tipo di horror, basato più sul provocare degli istanti di paura, e a far rabbrividire con scene sanguinose, dove la trama, se non in poche iconiche occasioni, spesso non fa da strumento principale per generare il terrore. Volgendo invece lo sguardo all’Oriente, il genere horror mostra generalmente superstizioni e credenze popolari, e non ha come scopo inquietare con un qualche mostro venuto da chissà quale piano di realtà alternativo; l’obiettivo del paranormale asiatico, infatti, è quasi sempre creare paura verso le entità malvagie presenti in questo mondo.
Anime da vedere ad Halloween: l’orrore oscuro degli anni duemila
Di anime “horror” in grado di creare storie ben congegnate ce ne sono ben pochi, nonostante i numerosi manga che trattano questo genere in modo più che brillante. In questo elenco eviteremo di citare titoli ormai visti e rivisti, e porremo l’attenzione su opere più vecchie, passate in sordina dalla maggioranza dell’utenza, ma dai tratti sconvolgenti ed angoscianti, perfetti per rimanere impressi nelle menti degli spettatori per un lungo periodo di tempo, una volta ultimata la visione. Questi anime vengono suggeriti in vista di Halloween e sono di lunghezze variabili, ma una volta iniziate potrebbero finire con l’assorbire la vostra intera attenzione, portandovi a terminarli anche nei giorni successivi.
Prima di iniziare in modo definitivo l’elenco, bisogna porre un avvertimento: alcuni di questi anime suggeriti per Halloween potrebbero essere difficili da reperire, poiché risalenti ai primi anni del 2000. Ma se vi piacciono le sfide e la soddisfazione di aver finalmente trovato quella dannata serie vista da soli quattro gatti che nessuno si è scomodato di tradurre in italiano, allora ecco a voi.
Shiki
Iniziando la lista di anime per Halloween, Shiki è una serie andata in onda nel 2010, che adatta il manga di Ryu Fujisaki, esso stesso tratto da una novel di Fuyumi Ono. L’anime ha un’ambientazione piuttosto consona alle tipiche storie horror nipponiche, prendendo luogo in un piccolo e tranquillo villaggio di campagna chiamato Sotoba. La serenità degli abitanti verrà però presto interrotta, quando la famiglia Kirishiki si trasferisce nel castello situato poco al di fuori del paese, e numerose morti iniziano a terrorizzare la popolazione del posto. Apparentemente, una delle possibile cause potrebbe risiedere in degli esseri simili a dei vampiri, che vengono soprannominati “Shiki”.
In Shiki, l’horror non proviene da spaventi a sorpresa o dalle impressionanti scene di sangue. In quest’anime, l’orrore vero risiede nei racconti e i conflitti che si sviluppano durante la caccia al potenziale assassino che sta perseguitando il villaggio. La suspence e l’atmosfera inquietante sono ciò che costituisce la reale natura orrorifica della serie. Il mistero di non sapere chi o cosa stia terrorizzando le persone pervade ogni episodio, e giungendo alla conclusione tutto ciò si amplificherà sempre di più. Non possiamo certo negare la presenza di numerose scene violente, ma il fulcro dell’anime non verterà su di esse: l’esistenza inconiugabile tra Shiki ed esseri umani sarà ciò che gli spettatori si troveranno a inquisire. Per coloro che hanno apprezzato la serie di Higurashi, potrebbero trovare pane per i loro denti con Shiki.
Una caratteristica curiosa di Shiki è il modo in cui ogni episodio viene titolato in giapponese con dei caratteri che indicano termini relativi alla morte o ad aspetti legati alla lesione del corpo, ma la parte fonica suona come se si stessero pronunciando i numeri che indicano l’episodio: un esempio più diretto è “La nona bara”, scritto 第柩話 e letto Dai Kyuu Wa 第九話, episodio nove.
Boogiepop Phantom
Boogiepop Phantom è un adattamento parziale della light novel da cui prende origine, titolata Boogiepop and Others ed uscita nel 1998. Due anni dopo, fu creata la serie animata di Boogiepop Wa Warawanai, o conosciuta anche come Boogiepop Phantom: essa si presenta dopo il volume 1 della light novel, dunque guardarlo prima di aver recuperato quella parte della storia potrebbe risultare alquanto disorientante. Ciò che rende particolarmente sinistra questa serie è la narrazione che si frammenta in punti di vista diversi, presentando man mano i personaggi della storia, a volte mostrando anche le stesse scene da prospettive differenti. Presentarne la trama potrebbe quindi risultare poco utile, ma il succo della vicenda è comunque riassumibile in modo generico.
Cinque anni prima, in una prefettura vicina a Tokyo, le uccisioni portate avanti da un serial killer hanno causato estremo dolore tra i residenti, toccando nel profondo quasi tutta la comunità. Adesso, degli studenti iniziano nuovamente a scomparire, ma una leggenda urbana ritiene che le loro vite siano state reclamate dall’angelo della morte, Boogiepop. Dopo che una fulgida esplosione travolge la città, finendo coperta in tempo indefinito da una strana aurora, la popolazione inizia ad avere delle tremende visioni, e ricordi delle perdite causate dall’assassino. L’intera zona è in preda allo scompiglio, ma la giovane Nagi Kirima decide di rivoltarsi a questa follia, determinata a trovarne un colpevole.
Lo stile visivo appannato e confusionario, la sensazione di dejà vù ansiogeno durante scene rivissute con personaggi provenienti da contesti diversi, l’offuscamento della trama che va sostituendosi a tratti improvvisi e in frangenti decisamente agghiaccianti; queste sono solo alcune delle esperienze che si vivranno durante la visione dell’anime di Boogiepop Phantom. Nella notte di Halloween, prestando la dovuta attenzione, si avrà modo di cogliere il messaggio insito in quest’opera, che emerge in realtà sotto forma di una domanda: bisogna rimanere prigionieri del passato?
Jigoku Shoujo
Jigoku Shoujo, Hell Girl, Ragazza Inferno: il titolo è piuttosto conciso, ed indica la protagonista, l’antagonista e l‘individuo principale che darà vita alle varie vicissitudini riscontrate nel corso delle varie storie. La narrazione è prettamente episodica, srotolandosi man mano come un lungo filo narrativo, continuando ad estendersi lungo le tre stagioni della serie. L’anime si fonda sull’esistenza di un particolare “sistema” soprannaturale, che consente alle persone di invocare l’aiuto di Jigoku Shoujo attraverso un sito web segreto, con lo scopo di attuare una vendetta personale verso coloro che li tormentano o dai quali hanno subito qualche torto. Grazie a questo sistema, il loro obiettivo verrà inviato ad una gita di sola andata verso l’inferno. Tuttavia, la vendetta avrà un costo anche per chi la richiederà: essi saranno infatti condannati a ritrovarsi negli inferi, una volta giunta la loro ora.
La protagonista dell’opera, Ai Enma, si occupa di portare ai suoi “evocatori” una bambola alla quale è legato un filo rosso. Se sciolto, i tre bizzarri assistenti della ragazza infernale andranno a tormentare l’interessato, per poi offrirgli un’ultima possibilità di redenzione e, nell’eventualità di un rifiuto, di trasportarlo all’Inferno. Nonostante le numerose storie che si sviluppano, e l’introduzione di una sotto-trama verso la metà della prima stagione, si potrebbe finire con il ritenere il tutto piuttosto monotono, per via dei racconti che a lungo andare non si differenziano con molta varietà, seguendo una struttura lineare.
Eppure, la storia reale che si vuole raccontare non è tanto da individuare in quella introdotta dai vari personaggi incontrati lungo la serie, ma dal ruolo che possiede Ai, e la vita che lei stessa è stata destinata a condurre. Il fato, con sovrastante ironia, è ciò che l’ha portata a dover servire l’umanità come mezzo indiretto per la vendetta. Jigoku Shoujo è uno degli anime che vedremo maggiormente nelle liste sulle serie consigliate per Halloween, ma spesso per le motivazioni sbagliate: Jigoku Shoujo è il titolo e il tema dell’opera, e una volta superate inevitabilmente le fasi di ansia e curiosità iniziali, si procederà ad indagare spontaneamente sull’allarmante identità che si nasconde dietro quest’entità quieta ed apparentemente inarrivabile.
Alien 9
Rimaniamo nella coda dei titoli usciti nel corso dei primi dieci anni del duemila, con questa serie da solo quattro episodi che però al termine lascerà ancora molte domande aperte, anche se gran parte di esse avranno poi risposta nella raccapricciante opera cartacea che è il manga. Ci troviamo nel periodo in cui ancora non sono uscite “decostruzioni” particolarmente rinomate come Madoka Magica, denotanti una realizzazione più cupa verso le serie incentrate sulle potenzialità della giovinezza, allegorizzate attraverso delle maghette o ragazzine combattenti dai poteri incredibili.
Inizialmente, Alien 9 si apre con Yuri, Kasumi e Kumi, tre giovani studentesse delle medie, alle quali viene affidato il gramo compito di proteggere la scuola da atroci attacchi alieni – fattore ormai comune in questo universo, che data la prima invasione a quattordici anni fa – unendosi ad una specie di club definito “Alien Party”, e presente obbligatoriamente in ogni scuola esistente. L’obiettivo di questo gruppo è uno solo: catturare gli alieni che cercheranno di introdursi nell’edificio scolastico. Le ragazze avranno modo di combattere questi esseri mediante un’altra creatura extraterrestre e dall’aspetto rivoltante, chiamata “Borg”, in grado di emettere numerosi tentacoli-trivelle con cui perforare i nemici. Ogni ragazza dovrà tenere il Borg a mo’ di cappello sul proprio capo, consentendogli di cibarsi della sudorazione rilasciata dal corpo ospitante, e ricambiando a sua volta con la protezione dello stesso. Per quanto riguarda il resto del loro arsenale, esso sarà costituito da pattini a rotelle e improbabili bastoni da lacrosse.
La trama sembra tendere dunque ad un approccio sci-fi, e a prima vista non risulterebbe nulla di troppo fuori da un ordinario conflitto tra alieni ed umani, se non per le assurde premesse poste nel primo episodio. Ma non ci vorrà molto per capire che dietro agli alieni, al programma “Alien Party”, alla presunta indifferenza mostrata dagli adulti verso il dolore a cui vanno incontro le ragazze, si cela una realtà molto più oscura, mirata a squarciare nel profondo ogni nostra aspettativa, sbalordendo violentemente con scene macabre e crude sia in senso fisico che, sopra ogni cosa, psicologico. Nonostante Alien 9 possieda numerose scene gore, ciò che scioccherà di più sarà in verità l’influenza traumatica che ogni situazione andrà ad intaccare le menti delle giovani protagoniste, costrette ad essere avviate ormai verso un processo di irreversibile fusione corporea e psicologica, insieme a dei ripugnanti esseri mucosi e senzienti. Se non vedrete questo anime ad Halloween, vi suggerisco di tenerlo comunque a mente per future visioni.
Requiem From the Darkness
Kousetsu Hyaku Monogatari, AKA Requiem From the Darkness, potrebbe non essere ritenuto un anime propriamente “horror” per Halloween. Già visionando la opening si finisce fuorviati dal tono che l’anime potrebbe prendere, per via del jazz dal suono malinconico all’interno del brano, accompagnato da vari sfondi bui, surreali ed enigmatici. L’anime possiede uno stile visivo inusuale: l’intera estetica volge al minimalismo e inespressività degli scenari e dei personaggi secondari, spesso offuscandone o neanche presentando i dettagli ambientali e somatici. Gli edifici vengono marcatamente distorti, e l’ombra domina ogni cosa visibile, ammantando i personaggi stessi. Il risultato ottenuto porta un contributo ottimale nel rendere l’opera il più disturbante possibile, unendo anche un sonoro che si addica al periodo in cui essa è ambientata, con musiche martellanti ed opprimenti, originate dal koto, il kotsuzumi, xilofoni, cornamuse e canti.
Il tema principale di ogni storia narrata verte su un concetto apparentemente semplice: l’assassinio. Ma diversamente dalle serie più gettonate, che si lanciano nell’espressione di violenza spicciola e sconclusionata, in Requiem From the Darkness sono presenti degli intenti precisi: non si mira al bagno di sangue, ma a testimoniare la crudeltà che risiede nelle viscere profonde dell’abominevole natura umana. Il protagonista e narratore dell’opera, l’ingenuo e sbadato Momosuke, è un antologista in procinto di raccogliere cento storie spaventose: egli è esperto in storie folkloristiche, e grazie a ciò aiuterà spesso gli Ongyou, esorcisti dalle origini sovrumane, che cercano di riportare l’umanità verso una direzione meno distruttiva, punendone i peccati e vagando nel mondo terrestre usando le loro abilità.
La complessa intersezione creata tra il mondo umano e soprannaturale, dalla quale si intravede l’oscurità interiore, mostrandone ogni aspetto considerato taboo dalla società, dall’incesto, al massacro deliberato, agli abusi più disparati: questo sarebbe l’elemento davvero orripilante di Requiem From the Darkness, non risparmiandosi nemmeno nel mostrare in modi più o meno espliciti gli aspetti più depravati, perversi ed immondi nell’uomo. Se si è in grado di non soccombere alla visione di scene simili, questa serie potrà diventare qualcosa di più di un semplice tappabuchi di Halloween.
Si conclude qui questo corposo elenco di anime decisamente oscuri (sia in fatto di tematiche, che di popolarità) che potrebbero suscitare interesse per una visione durante la notte di Halloween. Sperando che il favore delle tenebre vi assista nel trovare queste opere durante la notte più fantasmagorica dell’anno, vi rimandiamo al nostro sito Kaleidoverse per ulteriori articoli ed approfondimenti inerenti il mondo degli anime, dei videogiochi, dei film e delle serie TV. Inoltre, seguiteci anche sul nostro canale Youtube ed infine su Telegram, per non perdervi nuovi articoli.