In questo lungo periodo di ponti e festività, fa capolino su Prime Video un film che mischia il fantasy con l’horror. Dal titolo della recensione avete già capito che stiamo parlando di Ash – Cenere mortale con il suo particolare modo di proporre un prodotto. Diretto dal rapper, dj e producer da Flying Lotus punta tutto sulle interpretazioni dei due attori principali.
L’attrice Eiza González, già nota per il ruolo di Auggie ne Il problema dei 3 corpi, e Aaron Paul, Jesse Pinkman in Breaking bad. Questi i nomi dei due attori i quali vestono i panni rispettivamente di Riya e Brion in questa pellicola sci-fi unito all’horror psicologico. Come vedremo più avanti nella recensione di Ash – Cenere mortale, prende il sopravvento una componente decisamente interessante ovvero la libera interpretazione. Vediamo insieme di cosa stiamo parlando nei prossimi paragrafi.
La trama di Ash – Cenere mortale
Per Riya il risveglio in orbita attorno al pianeta Ash è decisamente un brutto modo per riprendersi dopo una botta in testa. Insieme ai suoi compagni di viaggio avrebbe dovuto scoprire un nuovo pianeta su cui approdare dopo che la Terra è stata distrutta da una catastrofe. Il gruppo di colonizzatori aveva caratteristiche ben precise con uomini e donne divisi equamente e di etnie diverse, come ben insegna il politically correct.
Il ritorno da una missione di Brion potrebbe aiutare Riya a capire perché è circondata dai cadaveri dei suoi compagni e la causa dell’amnesia. La nostra protagonista non ricorda esattamente cosa sia successo ma ipotizza ci sia stato uno strano virus a infettare i suoi compagni portandoli a morire. Prendete per buono questa frase perché se vi dicessimo di più sarebbe uno spoiler bello e buono. Possiamo darvi un indizio dicendovi che un personaggio della Marvel potrebbe centrare in tutto ciò.
Le luci psichedeliche in una stazione spaziale
Oltre all’eccessivo buio presente lungo tutto il film, a risaltare maggiormente è l’uso sia di luci psichedeliche che di colori al neon. Scelta decisamente azzardata ma che alla fine viene apprezzata insieme alla colonna sonora curata ovviamente da Flying Lotus. L’uso della luce in questo modo rende piacevole la presenza di questa illuminazione usata poco in prodotti del genere. Si potrebbe pensare ad un voler nascondere degli effetti speciali non proprio all’altezza e avreste ragione a metà.
Verso la fine del film, in una scena degna di uno scontro con uno xenomorfo in Dead space, vi ricredereste sull’averlo anche solo pensato. Riya ingaggia uno scontro feroce, crudo, pieno di suspense e anche molto ben illuminato che mostra il suo nemico in tutta la sua magnifica CGI. Se siete soggetti ad attacchi epilettici forse fareste meglio a non vedere questa pellicola perché alcune scene, davvero belle, hanno luci che cozzano con chi è affetto da epilessia.
Dallo sci-fi al gore
Un elemento a cui non tutti sono pronti ad assistere, in un prodotto sci-fi, è la presenza di alcune scene tipiche del genere gore. Infatti non mancano arti mozzati o sangue che zampilla ovunque. Anche il simpatico robot giapponese, il medico di bordo, ha questa strana funzione di infilare aghi e pinze nei suoi poveri pazienti, per curarli ovviamente. La nostra Riya subirà più volte l’uso dei metodi poco ortodossi con cui il robot applica le cure.
Una volta però le sarà di aiuto liberandola da qualcosa che dovrete scoprire voi guardando Ash – Cenere mortale e non leggendo questa recensione. I flashback, i pezzi di ricordi che piano piano si fanno strada nella memoria di Riya sono spesso alternati a scene vissute, forse. Non c’è certezza in quello che la protagonista ricorda, vittima di un’amnesia a cui non riesce a dare una spiegazione nemmeno con l’aiuto di Brion. Si potrà fidare almeno di lui, unico superstite oltre a lei perché in missione fuori dalla stazione spaziale?
Un argomento delicato trattato follemente
Siamo arrivati ad un punto della recensione di Ash – Ceneri mortali in cui esploreremo anche un lato umano della nostra Riya in rapporto con Brion. Non potendosi fidare di sé stessa, perché dovrebbe mai fidarsi di un uomo di cui nemmeno ricordava l’esistenza? Il rientro di Brion è stato infatti un incontro non molto piacevole per lei, non ricordandosi del suo compagno di viaggio. La memoria giochi brutti scherzi da sani figuriamoci dopo una botta in testa.
In questo modo possiamo vedere all’opera un mostro di cui poco si parla, immateriale e che può far paura più di Boogeyman. In balia di una mente frastornata, frammentata e fragile come quella di Riya, quali sono le decisioni da prendere sul da farsi? Si sarebbe dovuta affidare al suo unico compagno rimasto, farsi aiutare da lui a scoprire la verità e essere contenta di non essere sola. Se così fosse non avremmo avuto questo prodotto ma un film come Passengers.
Ma alla fine, sopravvive o muore anche lei?
La domanda è provocatoria la cui risposta è da scoprire guardando il film. Un viaggio nello spazio, per colonizzare un nuovo pianeta, avrà un lieto fine o sarà una tragedia annunciata? Riya ce la mette tutta per portare a casa la pelle, Brion insieme a lei è un buon compagno d’avventura. La navicella che potrebbe salvare entrambi non è molto lontana da quella in cui sono, rimane comunque una minaccia l’aria tossica del pianeta e la misteriosa infezione che ha colpito l’equipaggio.
Nulla è perduto per i due protagonisti, i quali insieme cercano di dare una risposta a, quasi, tutto. Noi vorremmo capire il perché di una scena in cui la protagonista sembra essere finita in un campo in stile Midsommar. Altra domanda che ci siamo posti è perché non ci sia stata una vera e propria spinta sul lato narrativo, solo abbozzato e trascinato dall’inizio del film.
Le nostre conclusioni su Ash – Cenere mortale
Tirando le somme della recensione di Ash – Cenere mortale possiamo dire che visivamente ha un’estetica inusuale per il suo genere. Ha tratti interessanti a cui però è mancato un supporto narrativo degno di nota. La mancanza di una trama ben strutturata, forte e interessante penalizza ciò che di buono c’è nel film tra fotografia e vena creativa del produttore. Purtroppo il film è visivamente più bello di ciò che viene narrato ed è vero peccato perché poteva essere un buon prodotto.
Questa è solo una della tante recensioni che potete trovare sul sito di Kaleidoverse oltre ai vari approfondimenti. Su Disney+ è uscita una miniserie interessante dal nome The stolen girl, avete letto la nostra recensione? Per rimanere sempre aggiornati sulle pubblicazioni vi consigliamo di seguirci su Instagram e attivare le notifiche. Come sempre noi vi ringraziamo e vi aspettiamo per la prossima recensione!
Pro
Le ambientazioni ricreate e l’uso della luce in ogni suo aspetto;
La colonna sonora prodotta da Flying Lotus.
Contro
La trama è troppo scarna, non viene valorizzata e anzi viene penalizzata con il lavoro fatto su tutto il resto;
Va bene le luci al neon e l’atmosfera che si viene a creare ma per il resto primeggia una mancanza di luce rendendo tutto troppo cupo.