La Ruota del Tempo 3 ha tessuto la sua ultima trama, almeno per questa stagione, che si è conclusa il 17 aprile con l’arrivo, su Prime Video, dell’episodio 8, dal titolo Colui che viene all’alba. Kaleidoverse, come sempre, lo ha guardato, e in questa recensione – l’ultima, per il momento, di questa serie TV – vi parla dell’intera stagione, andando a tirarne le somme. E lo faremo, come sempre, senza spoiler – almeno, per quanto riguarda l’ultima puntata.
La regia di questa stagione è stata firmata da Ciaran Donnelly (Kin), Thomas Napper (Jawbone) e Marta Cunningham (Valentine Road), la sceneggiatura da Rafe Judkins (Uncharted), Justine Juel Gillmer (Mako mermaids), Dave Hill (Il trono di spade), Katherine B. McKenna (Dirty John), Beverly Okhio (Them) e Ajoke Ibironke (Doctor Who: Redacted). Nel cast principale abbiamo Rosamund Pike (Gone Girl), Daniel Henney (X-Men: Le origini – Wolverine), Zoë Robins (Shannara), Madeleine Madden (Dora e la città perduta), Josha Stradowski (Gran Turismo), Kate Fleetwood (Harry Potter e i doni della morte parte 1), Ceara Coveney (Young Wallander), Ayoola Smart (Juliet, Naked – Tutta un’altra musica), Dónal Finn (Animali fantastici – I segreti di Silente) e Sophie Okonedo (Hotel Rwanda).
La Ruota del Tempo 3: la trama
La terza stagione de La Ruota del Tempo vede i nostri protagonisti nuovamente separati dalle proprie decisioni e dallo scorrere del destino, che ha in serbo per loro dei piani ben precisi, anche se forse agli occhi dello spettatore appaiono ancora un po’ nebulosi. Mentre Rand, accompagnato da Moiraine, Lan ed Egwene decide di intraprendere un viaggio folle alla ricerca della verità, Nynaeve ed Elayne ricevono un incarico speciale da parte del Seggio di Amyrlin, sempre più isolata dalle sue stesse compagne. Perrin invece decide che è arrivato il momento di tornare a casa, ma come accade spesso alla fine di un lungo viaggio scoprirà che il luogo che ricordava è molto cambiato.
Altrove assistiamo alle macchinazioni dell’Ajah Nera, capitanata da Liandrin, e vediamo le azioni compiute nell’ombra dai Reietti, che continuano a complottare per far sì che Rand non possa risorgere in qualità di Drago Rinato. Nel corso di questa stagione assistiamo a una serie di viaggi che, seppur indebolendo il legame tra i ragazzi dei Fiumi Gemelli, rafforzano i percorsi individuali di ciascuno e presentano allo spettatore nuovi personaggi interessanti e sfaccettati. Possiamo dire che tutti i personaggi principali trovano nuovi modi per esplorare il proprio potenziale, toccare i propri limiti e sforzarsi di superarli, mentre serpeggia in giro per il Continente l’indebolimento di Tar Valon come esempio di rettitudine e luce in favore di un’oscurità sempre più presente.
I protagonisti intraprendono viaggi variegati che esplorano i meandri dei loro cuori e ne testano la resistenza.
La Ruota del Tempo 3: in profondità
La regia di questa terza stagione de La Ruota del Tempo predilige riprese che stupiscono lo spettatore per la bellezza visiva, prediligendo i campi lunghi che esaltano le bellezze scenografiche. La fotografia e gli effetti speciali vanno a rinforzare ulteriormente le scelte registiche creando un prodotto di alto livello in cui la CGI non stona e non sembra fuori luogo, anzi, si amalgama perfettamente con la resa visiva. Ultima ma non meno importante è la bellezza dei costumi scelti nel corso degli 8 episodi, che rinforzano la varietà di popoli che percorrono il Continente e fanno sognare ancora di più gli spettatori.
Per quanto riguarda la sceneggiatura possiamo basarci solo su quello che abbiamo visto perché non conosciamo il contenuto dei romanzi di Robert Jordan: abbiamo notato la continuazione del viaggio dell’eroe dei nostri personaggi ma anche l’inizio di un nuovo viaggio che contribuisce a trasformarli tutti in qualcosa di diverso da ciò che ricordavamo. Un altro aspetto interessante è l’approfondimento di molti personaggi secondari della seconda stagione che occupano ruoli molto più importanti.
Divisi, più forti tra luci e ombre del Continente
Uno dei punti principali di questa nuova stagione de La Ruota del Tempo è il fatto che i nostri protagonisti, che tanto hanno faticato per riunirsi alla fine della seconda stagione, ben lontani gli uni dagli altri, separati in piccoli gruppetti che affrontano sfide molto diverse tra loro. Ciò che li accomuna però è l’impronta al cambiamento, implicita e involontaria per alcuni, ma da cui non possono fuggire. Se, infatti, personaggi come Rand, Moiraine ed Egwene sono consapevoli del percorso di cambiamento che stanno intraprendendo, rafforzato anche dal significato potente che ha il Drago Rinato, altri personaggi come Perrin non si rendono conto esplicitamente del cambiamento subito e del modo in cui le persone lo percepiscono.
Questa stagione rispetto alla precedente è inoltre più politica e machiavellica, ma senza appesantire la visione: lo spettatore è in grado di godere appieno del cambiamento dei personaggi, delle evoluzioni della trama, dei tradimenti e delle macchinazioni senza perdere troppo la testa. Si tratta in ogni caso di un sottotesto importante che viene introdotto dall’arrivo a Tar Valon della madre di Elayne, la regina Morgase, e che continua per tutta la stagione mettendo in bilico il personaggio di Siuan, sempre più sola e circondata da insicurezze e donne di cui non può fidarsi.
I personaggi sono costretti a cambiare, volenti o nolenti, mentre si fanno strada temi politici di spessore sempre maggiore.
La Ruota del Tempo 3: Il Drago Rinato
Rand intraprende un percorso che alcuni giudicano folle e irresponsabile, ma sicuramente nel corso di questa stagione smette di curarsi eccessivamente delle opinioni altrui e si allontana dall’insicurezza in favore del suo ruolo. Non è però l’unico personaggio ad intraprendere un percorso consapevole di evoluzione personale: abbiamo già accennato al fatto che Egwene decide di seguire Rand e nel farlo scoprirà un talento nascosto che addestrerà, mentre il rapporto tra i due giovani subirà un nuovo scossone. Abbiamo anche modo di osservare l’evoluzione di Moiraine, che al contrario di Rand sveste i panni della donna sicura di sé in veste di una persona risoluta ma più fragile e limitata nei mezzi rispetto alla missione che si è prefigurata.
Andando invece a toccare un altro punto del Continente non possiamo non parlare del percorso di crescita interiore compiuto da Nynaeve, che vive l’intera stagione bloccata dalla sua stessa paura, o della liberazione di Elayne, che finalmente riesce a sfuggire al giogo della Torre e della madre per essere semplicemente sé stessa. Se guardiamo invece agli antagonisti sicuramente il percorso di liberazione più completo lo ha Liandrin, che trova nella solitudine la propria forza e la propria determinazione.
La Ruota del Tempo 3: il luogo da cui veniamo
Ultimo ma non per importanza c’è Perrin. Il nostro fabbro dagli occhi dorati è l’unico personaggio dell’intera stagione che si prefigura di tornare alla sua vecchia vita e lo fa. Il problema è che la vecchia vita che ha lasciato ai Fiumi Gemelli è cambiata in sua assenza, e questo si tramuterà in una sorta di ribellione che lo vedrà al centro di una rivolta nei confronti di vecchie paure ormai superate. Ma lottare contro i propri demoni significa anche doverne pagare il prezzo, e anche se da queste lotte il ragazzo esce fortificato e con qualche amico in più ancora molto da dare per accettare che il passato al quale vuol tornare non esiste più.
Insieme a lui si ergono forti sostenitori ma anche graditi ritorni, come quello di Alanna e di Maksim, impegnati nell’elaborazione di un grave lutto. La Aes Sedai cerca la magia traboccante dal territorio, e non resta delusa, ma il ritorno di vecchi nemici mai completamente andati via causa non pochi problemi e importanti sacrifici. La storia di Perrin si conclude così con un punto interrogativo, almeno per questa volta, e ci dà appuntamento alla prossima stagione, dove chissà, magari finalmente emergerà definitivamente come condottiero.
Crescere significa anche dover affrontare i propri demoni, ma questo confronto non si risolve in fretta.
Le nostre conclusioni su La Ruota del Tempo 3
La terza stagione de La Ruota del Tempo si conferma la migliore della intera serie e non vediamo l’ora di vedere l’annuncio della quarta stagione, soprattutto alla luce di quello che è accaduto nell’ultimo episodio. Sembra che la lotta tra bene e male, tra luce e oscurità, abbia preso una svolta inaspettata che tinge la l’aria del Continente di toni sicuramente più scuri. Cosa ci riserverà il futuro ovviamente lo dovremo immaginare o recuperare tra le pagine dei libri.
Ma ora, come sempre, la rimettiamo a voi: avete visto l’ultima puntata di questa terza stagione? E se sì, cosa ne pensate? Raccontateci tutto in un commento qui su Kaleidoverse o sulla nostra pagina Instagram, che potete seguire per restare sempre aggiornati sulle ultime novità in campo seriale, cinematografico, d’animazione e videoludico. Vi lascio, inoltre, alcuni degli ultimi articoli pubblicati sul nostro portale: la recensione della serie TV Daredevil: Rinascita, quella del film G20 e quella della serie TV High Potential. Alla prossima!
I Pro de La Ruota del Tempo 3
La regia e la fotografia sono superlativi;
La storia approfondisce ulteriormente i fili già lasciati in sospeso creandone di nuovi.
I Contro de La Ruota del Tempo 3
A volte la narrazione è troppo rapida;
Alcune linee narrative sono state lasciate in sospeso in maniera un po’ troppo brusca.