Benvenuti a tutti in questo nuovo appuntamento dedicato ai drammi coreani. Tutti quelli che ho trattato finora erano ambientati in periodo storici ben definiti, con amori impossibili, donne coraggiose, intrighi di corte e misteri. Il dramma di cui parlerò oggi è un po’ particolare in quanto si svolge su due mondi paralleli con una storia molto intensa, dalla trama intrecciata e piena di colpi di scena. Non mancheranno la miriade di personaggi che si vedranno durante tutta la serie. Si tratta di The King: Eternal Monarch che ha iniziato lo streaming su Netflix dal 17 aprile 2020. Questo rappresenta una riunione per Lee e il famoso sceneggiatore Kim Eun. Kim ha scritto nel 2013 The Heirs, insieme ad altri successi Kdrama come Guardian: The Lonely and Great God, Descendants of the Sun e Mr. Sunshine (quest’ultimo ha ricevuto un approfondimento che troverete qui). Gli attori che troviamo in questa serie sono:
- Lee Gon, interpretato da Lee Min-ho e Jeong Hyun-jun (da giovane)
- Jung Tae-eul/Luna, interpretata da Kim Go-eun
- Jo Eun-seob/Jo-yeong, interpretato da Woo Do-hwan e Jung Si-yul (da giovane)
- Kang Shin-jae, interpretato da Kim Kyung-nam e Moon Woo-jin (da giovane)
- Goo Seo-ryung/Goo Eun-a, interpretata da Jung Eun-chae
- Lee Lim, interpretato da Lee Jung-jin
Attraverso gli universi di The King: Eternal Monarch
The King: Eternal Monarch vede la sua prima ambientazione in una Corea monarchica, nota appunto come il Regno di Corea, con una “C” e non una “K”, secondo i sottotitoli di Netflix. Qui un principe illegittimo di nome Lee Rim (Lee Jung-jin) uccide l’imperatore e ruba un flauto magico. Sta per uccidere anche il principino ereditario Lee Gon, ma una figura misteriosa interviene a salvare il giovane; l’assassino Lee Rim riesce a fuggire, portando con sé la metà del flauto magico. A questo punto la storia fa un salto veloce in avanti di 25 anni e ritroviamo il principe, ormai divenuto imperatore del Regno di Corea, trasformato in un uomo affascinante e, senza ancora un’imperatrice accanto.
Durante una corsa a cavallo attraverso una foresta di bambù, l’imperatore Lee incontra un portale magico e finisce nel nostro universo, dove esiste la Repubblica di Corea. Trotterellando per la Gwanghwamun Plaza di Seoul, il principe incontra il detective della polizia Jung Tae-eul (Kim Go-eun) che lo arresta per intralcio al traffico, ma Lee le dice che sa chi è lei. Apparentemente, la misteriosa figura che lo ha salvato 25 anni fa nell’universo parallelo ha rilasciato l’ID della polizia del 2019 di Jung Tae-eul. Anche se questa premessa sull’attraversamento dell’universo potrebbe sembrare un po’ ridicola, è abbastanza prevedibile per una produzione di Kim Eun-sook.
Se si considera che Guardian: The Lonely and Great God presentava un goblin immortale di 939 anni della dinastia Goryeo in un universo parallelo. Queste fantastiche premesse sono semplicemente una parte standard della ricetta dei drammi di Kim Eun-sook, che richiede una bella fotografia e una pregevole scenografia. La serie sfoggia inquadrature eccessivamente glamour di palazzi decorati e idilliache foreste di bambù. Oltre a persone e luoghi esteticamente piacevoli, The King propone anche il tema dell’amore che vince su tutto, presente negli altri drammi di Kim Eun-sook. L’amore trascende la classe sociale in The Heirs, il destino in Guardian, la guerra in Descendants of the Sun e la politica in Mr. Sunshine. Da questa serie possiamo dedurre come l’amore trascenda anche i mondi paralleli.
L’amore vince sempre su tutto
Per i coreani l’amore è un sentimento molto importante, presente in qualsiasi serie o film, ed è usato come mezzo trainante che lega tutto e tutti. In alcuni casi è meno “sfacciato”, in altri si palesa fin da subito, come nella serie in questione, dove l’amore esplode e travolge tutti. In alcuni casa, concentrarsi sul potere salvifico dell’amore risulta eccessivo, fino a diventare indigesto, e in The King accade proprio questo, il troppo stufa. Perché l’amore deve trionfare su tutto? Perché non può essere anche l’amicizia a vincere qualche battaglia importante? A differenza di altri drammi, dove i contesti sono molto diversi e quindi una storia d’amore forte ci vuole, in questo caso sarebbe stato opportuno non aggiungerlo in ogni singolo episodio o dialogo soprattutto in una serie lunga 16 episodi da un’ora ciascuna.
Gli interpreti fanno un ottimo lavoro, recitano con passione e sentimento, ed è raro ritrovarlo in altri attori di serie di questo genere. Anche i personaggi sono ben strutturati: il principe Lee Gon (Lee Min-ho) è molto regale, con una personalità di tipo pratico, è schietto pur restando gentile. Personalmente la sua interpretazione mi è piaciuta molto, anche se lo si apprezza di più nei momenti dove non aleggiava la tensione e il suo personaggio aveva un aspetto più rilassato e divertente. Jang Tae Eul (Kim Go-eun ), anche lei molto diretta, è un personaggio solido, molto diffidente all’inizio della storia ma piano piano la vediamo ammorbidirsi mentre si avvicina a Lee Gon, pur mantenendo la sua forza e l’atteggiamento a non mollare mai. Un’affinità tra le due personalità che aiuterà a far crescere la loro relazione. Questo duo deve affrontare alcune sfide, non solo per salvaguardare il loro rapporto, ma dovranno proteggere i loro mondi, i loro cari e se stessi.
Bromance: quella non manca mai nelle serie coreane
Un’altra cosa che non manca è sicuramente un po’ di bromance (gridiamolo a gran voce, non guasta mai vedere queste cose un po’ più spesso) tra Lee Gon e il suo braccio destro Jo Young (Woon-Do-Hwon). Gon era più giocoso rispetto a Young, che era completamente serio. La contrapposizione ha reso la loro relazione divertente da vedere. Si fidavano completamente l’uno dell’altro, un duo perfetto che ho seriamente adorato. I due attori sono stati molto coinvolgenti, talmente tanto che ho davvero preferito i loro momenti, piuttosto quelli più dolci e smielati, un’amicizia che trascende tutto ,anche il tempo.
L’attore Woo-Do-Hwon che ha interpretato la guardia del corpo del re è stato davvero eccezionale, avendo avuto un doppio ruolo in quanto nei giorni nostri c’era un altro se stesso, ed è stato davvero bravo a rendere quei momenti drammatici più divertenti; non solo, l’attore riesce bene anche in ruoli molto più profondi, come ad esempio il drama My Country New Age (anche di questo abbiamo fatto un approfondimento che trovate qui) dimostrando appieno la sua versatilità. Buona anche l’interpretazione del cattivo di turno, il serio Yi Rim (Lee Jung Jin). Non c’è molto in lui, a parte il fatto che voglia il trono, e non si fermerà davanti a nulla per ottenerlo. Lavora principalmente dietro le quinte mettendo a posto i pezzi dei suoi piani e apparendo nei momenti chiave. Non è il più elettrizzante dei cattivi, ma fa le sue cose e causa molti problemi a tutti.
Le nostre conclusioni su The King Eternal Monarch
Per concludere, prima di vedere questa serie ci sono alcune cose da sapere al riguardo. Innanzitutto, bisogna stare attenti a seguire il filo della storia perché alcune parti possono risultare poco chiare soprattutto per la mole d’informazioni che vengono presentate; anche inserire i viaggi nel tempo crea confusione se non si presta attenzione. La storia è bella, non scorrevolissima e risulta un po’ pesante, ma poi prende il classico slancio dove tutto quello che abbiamo visto si fonde assieme e diventa interessante soprattutto quando si arriva alle battute finali della serie che fa un ottimo lavoro nel lasciare il dubbio su come finirà realmente la vicenda.
Non un finale scontato ma molto originale. Il messaggio che lascia questa serie è quello che abbiamo trattato in uno dei paragrafi sopra, l’amore vince su tutto? Sì, vince su tutto, nella lotta del potere o in qualsiasi altro contesto l’amore ha sempre la meglio, lasciando però anche un po’ di spazio al sentimento dell’amicizia. Non dimentichiamoci del destino, che gioca sempre un ruolo importante: chi tira i fili dietro a tutto è proprio lui. Ciò che è destinato a te, troverà il modo di raggiungerti. Noi come sempre vi invitiamo a continuare a seguirci tramite il nostro sito Kaleidoverse e i nostri canali social Telegram, Instagram e YouTube, per non perdervi nessuna novità sul mondo di Anime&Manga, serie TV, cinema, games e molto altro.
“Se è destino, non ci sono coincidenze. Il nostro destino è la somma delle nostre scelte, ma certe volte… È il destino a scegliere per noi.”