Cari lettori bentrovati eccoci qui per il nostro, ormai consueto, appuntamento dedito alla seconda parte di The Case Study of Vanitas, questa volta dedicato all’episodio 4. La scorsa puntata ha adattato, abbastanza fedelmente, i capitoli dal ventinovesimo al trentaduesimo. Decisamente importanti sono le rivelazioni ottenute, utili anche per comprendere meglio un personaggio fondamentale ma poco sviluppato fin ora: Lord Ruthven. Ci viene infatti presentato un giovane August che con entusiasmo sognava di trovare un equilibrio, un punto d’incontro, fra umani e i vampiri per stroncare definitamente la tortuosa guerra che da ormai troppo tempo non faceva altro che mietere vittime.
A un passo dalla realizzazione del suo desiderio, durante un congresso fra le due fazioni, venne però tradito dai genitori di Jeanne che si coalizzarono con la Chiesa per sterminare i maggiori esponenti delle famiglie nobiliari presenti. Tale diserzione delinea un profondo cambiamento nella sua indole, portandolo a essere ciò che abbiamo imparato conoscere: un essere senza scrupolo il cui unico scopo è la vendetta. Inoltre è da notare l’implicazione del Marchese Machina strettamente coinvolto nelle vicissitudini fra Ruthven e Chloé sia nel passato che nel presente, utilizzando Dante come pedone su un’ampia scacchiera ancora da scoprire.
Jun Mochizuki e la riformulazione della realtà
Una caratteristica sorprendente che incrementa l’egregio lavoro compiuto da sensei Jun Mochizuki è l’utilizzo della storia come creta fra le mani. La realtà viene presa e rimodellata secondo le sue esigenze, dando vita così a un prodotto intagliato finemente fra fantasia e verità. Infatti sono tanti i riferimenti agli accadimenti relativi la Bestia del Gévaudan. In primis il nome della casata d’appartenenza di Chloè, ovvero quello della famiglia dei marchesi d’Apchier, coinvolti in prima linea nella caccia all’enigmatico animale.
Un altro dettaglio significativo riguarda la discussione che la vampira ascolta nel bosco fra due cittadini della zona nella terza puntata. I due riportano esattamente fatti di cronaca, ovvero la morte della povera quattordicenne Jeanne Boulet, uccisa nei pressi del villaggio di Les Hubacs, vicino a Langogne. È infatti lei la prima vittima ufficiale della Bête che ha effettivamente terrorizzato il territorio francese fra il 1764 e il 1767 assassinando circa 113 persone. La genialità della Mochizuki, in questo particolare frangente, sta nell’attingere allo stesso nome per il suo personaggio, ovvero l’affezionata bambina che Chloé non vedeva l’ora di rincontrare.
The Case Study Of Vanitas: Recensione Episodio 4
Ritorniamo quindi a noi, con l’azionamento dell’imponente dispositivo elaborato dalla casa degli d‘Apchier che custodisce la facoltà di modificare la “formula del mondo”, risorsa ambita sia dalla Chiesa che dai vampiri. In questo episodio 4 di The Case Study of Vanitas faremo un nuovo tuffo nel passato che ci illuminerà sulla vera identità della famigerata Bestia e sarà avanzata una sconcertante ipotesi atta a ridisignerare il quadro finora delineato. In questo dissacrante gioco di forza gli unici a non far parte di nessun esponente politico, il cui unico fine è sconfiggere Naeniae, sono Noé e Vanitas (appoggiati da Dante e Johan) che finalmente si ricongiungeranno.
Riusciranno i due a soverchiare gli interessi dei gruppi di potere coinvolti, compiendo così una vera e propria rivoluzione? E soprattutto, qual è il desiderio impellente di Chloé che l’ha spinta a compiere determinate scelte? Preparatevi per una nuova e rivelatoria avventura, disponibile da oggi sulla piattaforma Crunchyroll. Noi come sempre vi diamo appuntamento a venerdì prossimo per assaporare insieme le entusiasmanti puntate di The Case Study of Vanitas. Restate inoltre collegati con noi tramite il sito Kaleidoverse e i nostri canali YouTube e Telegram, per non perdervi nessuna novità sul mondo di Anime&Manga, serie TV, cinema e molto altro.