Giocare è comunemente associato all’essere un antistress; non c’è nulla di meglio che poter tornare a casa dopo una lunga giornata, potersi accomodare davanti al proprio pc o console e potersi godere una rilassante partita, questo almeno se non state giocando Darkest Dungeon 2. L’attesissimo sequel di uno dei più celebrati Roguelike degli ultimi anni finalmente ha fatto la sua comparsa pubblica in Early Access su Epic Games Store.
Dal giorno del suo annuncio, la mia bramosia per questo sequel è stata quasi incontenibile, vagavo per ore sul sito ufficiale della Red Hook, il loro Twitter e pagine social, nella speranza giornaliera di avere qualche aggiornamento sullo stato del progetto; potrete capirmi del resto, avendo preso anche il primo capitolo in Early Access e avendoci speso più di 400 ore di intenso Dungeon Crawling, la mia posizione nei confronti di questa recente uscita è quasi paragonabile a un “idolo degli Antichi Dei” per un cultista, pronto a venerarlo per tante altre innumerevoli ore. Quindi prego, sedetevi accanto a me su questa infida carrozza, e lasciate che vi narri dei miei viaggi nei meandri più oscuri della mente con Darkest Dungeon 2.
La luce della speranza, o quel poco che ne rimane
La nostra avventura in Darkest Dungeon 2 inizia in una valle a bordo di una cigolante carrozza trainata da cavalli illuminata dalla luce della speranza, diretta verso una torreggiante montagna, obiettivo finale della nostra campagna contro la dilagante oscurità che ha sopraffatto le nobili terre di questo regno…o almeno cosi sarebbe stato se il gioco me lo avesse fatto comprendere. Il primo impatto con il gioco non è stato dei più solidi, in quanto mi sono trovato di fronte a un tremendo pasticcio di traduzioni scombinate, talvolta in inglese e altre in italiano, di tutorial mancati o totalmente inesistenti, e stringhe di codice non funzionanti, dandomi filo da torcere sul dove andare addirittura a premere per poter avanzare; tuttavia su questo senso non posso essere troppo crudele. Non posso aspettarmi la perfezione da un gioco che è stato concesso in Early Access, quindi ho semplicemente modificato la lingua in inglese per poter avere almeno un barlume di comprensione sugli eventi.
Volti nuovi al crocevia dei perduti
Un viaggio non si può considerare tale se non si è compagnia; che quest’ultima sia buona o cattiva sta tutto nelle nostre scelte. Arrivati al crocevia della valle potremo scegliere di comporre la nostra squadra di quattro insoliti eroi traviati da un oscuro passato da cui sperano di redimersi. Gli eroi disponibili all’inizio saranno solo quattro, tuttavia con il nostro fallire e riprovare il viaggio guadagneremo un punteggio con il nome “speranza” che ci permetterà di sbloccare eroi, ninnoli, oggetti e consumabili che diverranno successivamente disponibili per i nostri futuri viaggi. Sarò franco a riguardo, sono rimasto inizialmente deluso dalla quantità totale di eroi, che si ammassa a un totale di 8 eroi, tuttavia avanzando nell’avventura ho dovuto ricredermi a riguardo, in quanto hanno deciso di puntare sulla qualità di ognuno di essi. Saranno sicuramente un numero minore rispetto al primo capitolo tuttavia la loro versatilità, specialmente avanzando con le loro storie personali, li rende estremamente più piacevoli e facili da comprendere, richiedendo team compositions meno architettate e dando una nota di ben accetta semplicità al gioco. Mi permetterò tuttavia di fare una personale graduatoria dei personaggi a seconda della mia esperienza con essi:
- Highwayman: Dismas era il mio preferito nel primo capitolo della serie, e torna a esserlo anche nel secondo con una serie di abilità che gli permettono di portare assoluta distruzione nei ranghi intermedi avversari con agili schivate e devastanti stoccate e colpi di pistola, permettendogli di sopravvivere autonomamente con la minima influenza di Healers o Tanks.
- Leper: Baldwin, il Re caduto è in onorevole seconda posizione per la sua autosufficienza. Cure, difese, resistenze e potenziamenti dei danni, nulla è fuori dalla sua portata; o almeno direi volentieri cosi se non fosse che a causa della sua condizione le sue probabilità di colpire gli avversari è diminuita del 50%. Potente, ma farei prima a tirare una monetina per giocare a testa o croce.
- Plague Doctor: Paracelsus, una brillante mente con grandi ambizioni. Una Healer affidabile capace di mantenere in vita alleati in punto di morte e scatenare grandi D.O.T con le sue granate della peste. Un’alleata che non dovrebbe mancare in alcun team; questo almeno se siete intenzionati a sopravvivere.
- Hellion: Boudica e io abbiamo un rapporto piuttosto conflittuale. La regina della battaglia è capace di portare una quantità immensa di danni in prima linea con abilità di sanguinamento e sfondamento…ma solo se è sotto il 25% dei suoi punti vita, durante la quale guadagna 50% di danni in più e che le sono decisamente necessari per essere valida in campo
- Man-at-Arms: Barristan, il milite caduto sarà spesso la vostra prima linea di difesa, capace di assorbire grandi quantità di danni e di mitigarne altrettanti grazie alle sue abilità difensive. Peccato che sia utile solo in questo con versatilità minima per altre posizioni. Tuttavia, un ottimo personaggio per iniziare.
- Grave Robber: Audrey nonostante sia uno tra i personaggi preferiti dai fan della serie, in Darkest Dungeon 2 risulta incredibilmente sottotono con danni relativamente bassi e basati su tecniche di combinazione che non sono sempre fattibili. Mitiga le sue carenze con la possibilità di ignorare le difese avversarie e di essere mediamente autosufficente con furtività e cure.
- Occultist: Alhazred lo studioso che non riesce a trovare il suo posto nella compagnia. Un Healer rischioso che può salvare dal precipizio un alleato in fin di vita oppure spingerlo definitivamente giù. Un personaggio con forti Debuff che non hanno ancora trovato la giusta occasione di splendere.
- Runaway: Bonnie, il nuovo volto della compagnia che non riesce a trovare posto né nel mio cuore né sulla carrozza, con abilità basate sulla nuova meccanica dell’ustione, che tuttavia non riesce ancora a risplendere se non in pochi contesti. Forse in futuro, con degli aggiornamenti mostrerà i suoi veri colori.
Tra cinquanta leghe svolta a destra verso l’oblio
Il titolo potrà suonare ironico, ma vi assicuro che è ciò che vi passerà per la mente il più delle volte durante il vostro viaggio verso la montagna. Darkest Dungeon 2 si svolge in modo nettamente diverso rispetto al suo predecessore; questa volta, a bordo di una carrozza dovremo viaggiare in lungo e in largo per le terre infestate da orrori cosmici e toccherà a noi scegliere dove andare e quando svoltare in modo da evitare pericoli…o andare verso essi. Arrivati alla prima locanda avremo la possibilità di scegliere la prima di cinque destinazioni prima di poter raggiungere la nostra meta. Avremo a disposizione un totale di quattro regioni da poter visitare, ognuna con avversità e orrori ben distinti. Le regioni sono:
- The Tangle: Dove un tempo vi erano campi di battaglia per guerre senza nome, ora sorge una foresta rigogliosa e impervia da navigare, dove le anime dei militi non si danno pace, e dove mai ne troveranno. Ci troveremo contro zombie silvani sulla quale sono cresciuti rigogliose piante. Gli avversari di questa zona sono ben organizzati con tattiche e ordini portati da alcuni membri della milizia caduta decadi fa, e la quale debolezza risiede nel nuovo elemento Burn.
- The Foetor: In passato si ergevano rigogliosi campi dove abbondanti raccolti venivano venduti in allegre fiere di paese, ora queste terre sono solo aride distese e ammassi di carni putride delle quali le bramose e ripugnanti creature di queste terre banchettano. Uno splendido e orripilante ammasso di marroni, gialli e verdi spenti; i colori di queste terre sono capaci di nauseare alla sola vista anche il più plumbeo degli stomaci. Le Creature che incontreremo in queste terre sono distorte dalla loro cupidigia, con grandi pance e pustole virulente che potranno essere devastate da attacchi con elemento Bleed.
The Sluice: Un intricato ammasso di cunicoli, cave e feticci per divinità senza nome, il dedalico regno degli Swinefolks che si estende ora sulle terre contaminate del paese. Questo territorio impossibile da mappare è la dimora di una razza già conosciuta e ora anche più temuta. Brancoleremo nel buio per svariate leghe prima di trovare l’uscita da questo labirinto corrotto.
- The Sprawl: Una mastodontica città, un tempo abitata da eruditi e studiosi dediti alla conservazione del sapere, ora luogo di rituali pagani condotti da fanatici che donano le loro carni alle fiamme cremisi di furibondi incendi ravvivati dai libri che un tempo gli abitanti proteggevano. Questa mappa è la quintessenza del grottesco con Edifici in rovina, pire di cadaveri, addobbi di cadaveri e pelli scuoiate, il tutto condotto da cultisti le cui carni sciolte ricordano della colante cera rossa. Chris Bourassa ha decisamente raggiunto uno dei suoi più alti picchi creativi ideando questa ambientazione da esplorare.
Dopo aver concluso la nostra prima tappa, raggiungeremo una locanda dove potremo permettere ai nostri eroi di riposare, rifocillarsi e riprepararsi per le avversità che ci attendono alla prossima zona. La locanda in sé, con mia grande sorpresa, ha delle statistiche che possono essere lette poggiando il mouse sull’insegna. Ogni Locanda ha attributi diversi, positivi o negativi che siano e che vanno decisamente tenuti in conto se si vuole tenere in vita il proprio parti. Se una locanda aumenta del 25% la possibilità di incontrare briganti nella prossima regione è meglio prepararsi a dovere se non si vuole incorrere in brutte sorprese.
Tuttavia, il nostro viaggio non può essere una passeggiata nel parco. Dobbiamo andare incontro alle avversità se vogliamo sopravvivere nel lungo termine. Qui entra in scena la nuova statistica di Darkest Dungeon 2, il Loathing. Questa statistica aumenta e decade a seconda di quante battaglie intraprendiamo in una mappa. Bassi livelli di Loathing assicurano un viaggio più tranquillo, al contrario livelli alti portano a un consumo più rapido della luce della torcia, a nemici più forti e minacciosi e con resistenze particolari. La mia storia cautelare per voi è questa: se pensate che scegliere tutte le vie sicure e senza scontri sia l’idea più saggia e naturale, allora spero siate pronti anche a discutere di questo argomento con i cultisti che vi attendono alla montagna che saranno capaci di sciogliere il vostro party in due turni. Del sano conflitto potrà solo rendervi la meta più sicura.
Schermaglie e scaramucce
Fin’ora abbiamo discusso unicamente del viaggio che ci pone dinanzi Darkest Dungeon 2, tuttavia il combattimento come funziona? Inizialmente sono rimasto leggermente confuso dalle meccaniche in quanto sono ben lontane da quelle con cui ho avuto a che fare nel primo capitolo, tuttavia una volta compreso la base del Combat System, il tutto diventa molto più digeribile. Si potrebbe sintetizzare che hanno ideato il sistema di combattimento per renderlo adattabile a un gioco da tavolo. Lasciatemi elaborare spiegandovi alcune meccaniche.
Durante un incontro, che sia sulla strada o in una struttura, la squadra verrà disposta in modo opposto agli avversari. Ogni personaggio sul campo ha una statistica “Velocità” con la quale si decide la turnazione per le azioni. I personaggi a seconda della situazione, delle condizioni e delle abilità usate, possono guadagnare Token con bonus o malus. Si possono ottenere fino a un massimo di 3 token per ogni tipo e questi possono variare da Dodge che permette un 50%-75% di possibilità di schivare un colpo avversario a seconda del tipo di token ottenuto, o Blind che può ridurre del 50% la possibilità di colpire. La maggior parte dei Token ha un valore del 50%, riducendo la maggior parte delle azioni compiute a un letterale lancio di moneta. Personalmente provo sentimenti contrastanti per queste nuove meccaniche che da un lato, donano al gioco una necessaria semplicità ben distante dai complessi calcoli ed esorbitanti numeri che Darkest Dungeon aveva, dall’altro canto invece trovo che renda il gioco troppo basato sui possibili testa e croce che possono avvenire e che possiamo gentilmente spingere verso un lato con dei debuff che possiamo applicare agli avversari.
Anche i Trinket non riescono ancora a splendere in questo Early Access. Incredibilmente semplici sia in numero che in qualità, i nostri oggetti equipaggiabili sicuramente danno un vantaggio al nostro team, tuttavia anche questi si riducono a percentuali di ottenere Token in determinate condizioni, o aumentare in percentuale i danni inflitti dai personaggi. Voglio confidare che con i futuri aggiornamenti aggiungeranno una profondità maggiore ai vari aspetti del combattimento.
Insieme contro gli orrori del cosmo
Un viaggio in compagnia è decisamente più tollerabile, tuttavia ti puoi fidare dei tuoi compagni di viaggio? O sei disposto a porgere loro una spalla per andare avanti insieme contro l’abisso? Tutto ciò sarà deciso dal nuovo sistema di interazioni tra i membri del party definito Combat Affinity. Durante il viaggio, a seconda degli eventi che si compiranno e dei momenti condivisi dai membri, questi modificheranno il rapporto tra i membri, che potranno essere virtuosi o travagliati. Un rapporto virtuoso darà un vantaggio netto durante le battaglie. Avere membri che cooperano tra loro e vederli compiere un attacco in tandem capace di infliggere danni devastanti agli avversari risulta in pura estasi organizzativa, che ci porterà a impegnarci affinché questi rapporti virtuosi si mantengano duraturi nel tempo. Tuttavia a volte, anche i rapporti virtuosi possono avere effetti indesiderati. Potrà capitare che tra due personaggi in affinità amorosa possa sorgere il conflitto se un membro della coppia compie azioni curative su un terzo membro del Party. Curioso da gestire e intrigante da scoprire, confido che aggiungeranno nuove e numerose affinità con aggiornamenti.
A contrario dei primi, i rapporti travagliati saranno la fonte principale del nostro personale stress durante l’avventura e talvolta saranno talmente critici che tutto ciò che ci rimarrà da fare sarà guardare il nostro Party venire lentamente corroso dall’invidia, il risentimento e l’odio, fino a raggiungere l’inevitabile fine. Potremo tuttavia influire di mano nostra su questi rapporti a nostro piacimento durante le nostre fermate alle locande, dove la quale una partita a carte, una bottiglia di whiskey, o un libro sconcio saranno i mezzi per riunire sotto la luce della stessa torcia i nostri compagni.
Le ultime note di uno stolto
Darkest Dungeon 2 per essere nella fase Early Access è un roguelike ricco e stimolante, ma ancora lontano dall’essere completo. Piccoli errori di traduzione, bug e crash sono ancora all’ordine del giorno, e ciò è cosa da aspettarsi in modo quotidiano fino al completamento ultimo del gioco. Come il viaggio, ci vorranno giorni, mesi forse per raggiungere la perfezione, eppure anche allo stato attuale si rivela perfettamente godibile, con eventi, storie e avvenimenti che circonda il nostro inusuale gruppo di sfortunati avventurieri. Aggiungerò che per come è impostato il menu principale del gioco, è possibile che ci siano altri 5 capitoli in arrivo per il gioco. Spero siate comodi sulla carrozza, il viaggio è ancora lungo.
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Darkest Dungeon 2 ha le carte in regola per diventare uno dei Roguelike più popolari del prossimo futuro con uno stile dall'inconfondibile mano di Chris Bourassa, Meccaniche interessanti e situazioni imprevedibili che ci porteranno in un lungo viaggio ricco di avventura, curiosità occulte e tanto tanto stress.