Una buona parte dei giocatori, specie quelli più datati, sbuffano di noia non appena sentono l’accoppiata di indie e sparatutto in prima persona. Non che gli si possa dare torto, dato che la maggioranza del panorama di questo genere tende ad essere un copia-incolla mal fatto dei tripla A della categoria come Call of Duty. BPM Bullets per Minute riesce però a staccarsi violentemente da questo stereotipo, proponendo un gameplay frenetico, fresco, originale e per certi versi quasi assurdo. Di base, partiamo dal fatto che questo gioco è un FPS roguelike rhytm game. Se il vostro spirito da giocatore è già andato in confusione, non preoccupatevi, è normale. Se volessimo fare un paragone con qualche gioco più moderno, potremmo considerarlo un figlio illegittimo di Doom e Crypt of the NecroDancer pesantemente ispirato dalla mitologia norrena. Andiamo quindi ad analizzare la nuova opera videoludica di Awe Interactive in ogni suo dettaglio.
BPM vi metterà nei panni di una Valchiria armata di calibro .9mm
La premessa del gioco è estremamente semplice. Nei panni di Göll, una valchiria armata inizialmente soltanto di una calibro 9 e tanta rabbia verso il mondo, dovrete attraversare una serie di dungeon procedurali con l’unico scopo di massacrare qualunque delle orripilanti creature che vi si pareranno davanti, il tutto accompagnato da una colonna sonora fatta di riff e distorsioni di chitarra. Nel farlo potrete ottenere nuovi potenziamenti e nuove armi per avanzare con sempre maggiore efficacia all’interno dei sette dungeon che compongono il gioco. A comandare le vostre azioni sarà il beat della musica, che dovrete seguire per ogni vostra azione. Sia i colpi sparati che i vostri salti, le schivate e persino ricaricare l’arma dovranno essere fatti seguendo il beat della musica incalzante di sottofondo. Mancate il tempismo e la vostra azione perderà di efficacia, costringendovi a subire danni e rischiare la sconfitta. Il sistema di punteggio che vi verrà assegnato, invece, è una vera e propria sfida ai giocatori più hardcore. Dopo aver finito il gioco una prima volta, il vostro obiettivo diventerà battere quel numerino in basso a destra in continuazione, migliorando il vostro tempismo e la vostra coordinazione.
Le musiche sono assolutamente uno dei punti di forza
Uno dei problemi che riscontrerete sicuramente, sarà riuscire a rimanere concentrati a guardare lo schermo mentre cercate di fare headbanging. Uno dei punti chiave di BPM Bullets per Minute sono infatti le colonne sonore estremamente travolgenti e martellanti. Nonostante non siano particolarmente complesse né ricercate, il ritmo serratissimo e il sound distorto e meccanico saranno in grado di caricarvi di adrenalina sufficiente a farvi riascoltare le tracce a ripetizione. Fra le basi che vi consigliamo, per puro gusto personale, Into Asgard e Depths of Helheim sono fra le più adrenaliniche e gasanti. Questo ritmo vi accompagnerà in ogni cosa che farete e dovrete assolutamente imparare ad andare a tempo. Se avete un senso del ritmo più scarso, non preoccupatevi perché non sarete penalizzati. Il mirino della vostra arma infatti vi mostrerà visivamente ogni battito della musica, permettendovi di giocare perfettamente senza troppi problemi.
BPM integra perfettamente il ritmo nel suo shooting
Come ogni sparatutto che si rispetti, BPM ha una ottima varietà di armi, dalla semplice pistola iniziale al mitragliatore, arrivando addirittura ai lanciamissili. Al contrario degli altri giochi di questo genere, però, ci sarà un altro grosso dettaglio da dover tenere in conto nelle armi. Ogni arma, infatti, avrà un tempismo ed un ritmo diverso per eseguire ogni azione. Le pistole, ad esempio, necessiteranno di un singolo beat per colpo e di soli due beat per ricaricare, mentre una raffica di automatico coprirà interamente due beat, richiedendone altrettanti per la ricarica. Armi come il lanciamissili controbilanciano il loro mostruoso potere di fuoco con un altrettanto pericolosissimo tempo di recupero. Ogni arma inoltre ha un valore importante contro determinati tipi di nemici. Un lanciamissili causerà danni ingenti ad un boss, ma sarà totalmente inutile contro nemici più veloci e piccoli che vi attaccheranno in massa.
Hardcore ma corretto, il bilanciamento della difficoltà
Il gioco potrà essere giocato in quattro difficoltà diverse, partendo da Facile. Non lasciatevi però ingannare da quella parola. Anche la difficoltà Facile costituirà una sfida non indifferente per un giocatore alle prime armi, che dovrà faticare per superare anche soltanto il primo dungeon. Il gioco riesce però a non essere frustrante grazie alle abilità che lentamente potrete sbloccare, che vi daranno un senso di progressione ed avanzamento pur essendo sconfitti. L’opera deve essere finita con una sola vita fino alla fine dei sette dungeon procedurali che incontrerete. Sotto questo punto di vista, BPM risulta estremamente puntato verso i giocatori più hardcore e amanti delle sfide, ma accessibile a chiunque abbia la volontà di migliorarsi. Una cosa che ho molto apprezzato è il suo essere estremamente corretto nei confronti del giocatore, evitando i soliti cliché di difficoltà artificiale, diventando appunto hardcore senza mai cadere nel trial&error. I nemici saranno sempre facilmente a vista quando entrerete in una stanza e, per quanto difficile possa essere, non avrete mai la percezione che il gioco si stia veramente accanendo contro di voi o che la colpa della vostra morte sia di chiunque altro se non vostra.
BPM fatica a mantenere una identità visiva
Arriviamo purtroppo alle note dolenti. BPM ricorda tantissimo l’originale Doom, si presenta come Doom, e vi pompa adrenalina nel sangue come Doom. Ma BPM non è il capolavoro storico di Id Software e tutto quello che riguarda il comparto visivo sembra una copia di esso. Gli ambienti, pur se ben disegnati, finiscono per stuccare il giocatore, che vede soltanto delle reiterate e monotone palette swap del Pandemonium affrontato dal Doom Guy. Gli ambienti peccano parecchio infatti di originalità o di una identità individuale, senza nulla che renda questo o quell’altro dungeon memorabile nel tempo. Il design dei nemici soffre ancor peggio di questa mancanza di identità. Ogni singolo nemico è un gigantesco insetto più o meno modificato per essere raccapricciante, senza nessun picco di originalità di design. Questo incide parecchio anche sulla rigiocabilità altresì eccellente, il che è davvero un peccato per un titolo del genere.
Al netto dei difetti, un gioco divertentissimo
BPM Bullets per Minute è quindi un titolo con grossi difetti a livello di design estetico, ma il comparto del gameplay e quello musicale vi terranno assolutamente incollati alla sedia per ore ed ore. Il gioco infatti ha il pregio di avere un gameplay unico del suo genere, unendo il meglio dei suoi tre generi videoludici per una esperienza di gameplay assolutamente fuori dagli schemi tradizionali, che vi ruberà decine e decine di ore di gameplay. Consigliamo assolutamente di giocare questo titolo, in particolare agli amanti delle sfide, che troveranno sicuramente pane per i loro denti. Se volete rimanere sempre aggiornati su tutte le notizie sul mondo dei videogiochi, seguiteci sul nostro canale Telegram e sul nostro sito Kaleidoverse.
Chiunque abbia amato la serie di Doom non potrà non amare questo titolo. Nonostante la chiara ispirazione ed il comparto artistico non eccelso il gioco riesce a trovare il suo spazio nel mondo videoludico attraverso il suo gameplay originale, ben strutturato e divertente. E, come ogni roguelike, vi spingerà a rigiocarlo numerose volte per poter migliorare il vostro punteggio. La musica di accompagnamento, poi, trasformerà ogni colpo di pistola in una carica adrenalinica nelle vostre orecchie.