Activision non se la sta passando proprio nel migliore dei modi, nonostante le recenti scuse di Bobby Kotick. Dopo le accuse che riguardavano l’azienda per via di maltrattamenti sul posto di lavoro, sembra che debba sostenere un’altra questione più importante. In effetti, non sono stati i dipendenti a presentare questa nuova azione, ma degli azionisti che avrebbero subito perdite perché Activision Blizzard non ha rivelato che era sotto inchiesta.
La causa, che nomina Activision Blizzard come società, nonché CEO Bobby Kotick, CFO Dennis Durkin ed ex CFO Spencer Neumann come imputati, sostiene che la società abbia rilasciato “dichiarazioni false e fuorvianti” tra il 4 agosto 2016 e il 27 luglio 2021. Nei documenti della SEC non riuscirono a rivelare che la società era in realtà un luogo di lavoro ostile per le donne e le minoranze. Da sottolineare anche che questi ultimi, negli anni, presentarono numerose denunce al dipartimento delle risorse umane e che il DFEH avviava un’indagine di conseguenza. Ma non è finita qui.
La causa rileva inoltre che da quando il DFEH partì all’azione, più di 2.000 dipendenti attuali ed ex hanno firmato una lettera di condanna all’azienda. Inoltre, i piani per uno sciopero furono annunciati il 27 luglio. Di conseguenza, le azioni di Activision Blizzard diminuirono di oltre il 6% in quella stessa data, causando una perdita per gli investitori, che avevano acquistato azioni della società a prezzi “artificialmente gonfiati” a causa di dichiarazioni fuorvianti dei dirigenti e della società. La causa afferma che “come risultato della condotta illecita qui asserita, l’Attore e gli altri membri della Classe hanno subito danni per un importo da stabilire in giudizio“.
Il ruolo dello studio legale alla causa Activision Blizzard
Lo studio legale Rosen non ha certificato la causa come un’azione collettiva. Essa ha avvertito che fino a quando non lo sarà, nessuno che richiede di far parte dei querelanti ha una rappresentanza legale in materia (a meno che non assuma i propri avvocati autonomamente). Tuttavia, attualmente non vi è alcun obbligo di partecipazione: secondo lo studio legale, i potenziali litiganti “possono anche rimanere un membro della classe assente e non fare nulla a questo punto“.
Interessante è notare che, nelle ultime ore, le azioni di Activision Blizzard sono cresciute del 6,10%, nonostante il declino inesorabile. Adesso la compagnia rischia la stessa bolla speculativa di CD Projekt Red di qualche mese fa? Per essere ancora aggiornati sulla questione, continuate a seguirci sul nostro canale Telegram e su Kaleidoverse.it!