Come insegna la serie TV Suits, è estremamente probabile che la causa di Scarlett Johansson contro la Disney finisca per essere risolta in via stragiudiziale. Ma, a prescindere dal fatto che la controversia venga chiusa porte chiuse, l’avvenimento costituisce un precedente molto pericoloso, per le parti interessate. Il prossimo film della Disney, Jungle Cruise (del quale trovate la nostra recensione), utilizzerà lo stesso modello di rilascio ibrido seguito da Black Widow. Con questo concetto, possiamo presupporre che se Dwayne Johnson ed Emily Blunt non dovessero aver già stretto nuovi accordi con lo studio, potrebbero seguire la strada di Scarlett Johansson e far causa alla Disney. Anzi, potremmo anche essere spettatori di una class action da parte di tutta la crew, dato che i film di questa portata includono spesso una sorta di accordo back-end.
Un altro possibile effetto della causa che vede di fronte Scarlett Johansson e Disney, è quello di dar modo ad altri studi di ingannare gli attori con modifiche ai loro piani di rilascio. La sua denuncia afferma come il suo team abbia cercato di rinegoziare il contratto a seguito della decisione sul rilascio di Black Widow, senza ricevere alcuna risposta da parte di Marvel Studios o Disney. Certo è che le parti cercheranno di risolvere la questione nella maniera più rapida possibile, non solo per l’impatto mediatico della vicenda. Le spese legali si accumulano a velocità mostruose, ergo gli studi verteranno sulla negoziazione di nuovi accordi, piuttosto che aspettare il processo.
Grane in futuro per Disney?
La causa di Scarlett Johansson potrebbe avere un certo impatto sulla decisione di Disney+ di continuare con i rilasci ibridi per tutto il 2021 (e forse oltre), ma non sarà il fattore decisivo. L’industria cinematografica non ha mai fronteggiare nulla di paragonabile a una pandemia, trovandosi in una situazione senza sapere bene cosa fare. Ergo, sebbene le doppie uscite nei cinema e sui servizi di streaming siano diventati la soluzione preferita, rimane ancora una strategia in gran parte non testata e in continua evoluzione. Gli studi dovranno adattare i contratti con cast e partner, allo scopo di riflettere equamente la miscela di entrate che si genera inevitabilmente tra botteghino e streaming. Che una nuova tempesta stia per abbattersi nel mondo cinematografico?
Quando si tratta di attrarre talenti, gli argomenti contro i rilasci ibridi vanno oltre dollari e centesimi. Molti registi e attori credono fermamente nell’esperienza da sala, e non sono contenti dell’idea che il loro film esordisca su iPhone e laptop contemporaneamente alla prima nei cinema. Christopher Nolan è stato tra i sostenitori più espliciti dell’esperienza sul grande schermo, ma non è certamente il solo. Di conseguenza, molti registi potrebbero essere riluttanti a firmare accordi, senza la garanzia di un’uscita cinematografica esclusiva, e non solo con Disney.
A maggior ragione, franchise come Marvel o Star Wars possiedono la grandezza di far associare l’uscita di ogni film a un grande evento. La causa di Scarlett Johansson contro Disney, sommata a questo concetto, ci ha fatto nascere una domanda spontanea, che abbiamo deciso di porvi. Riesce, un’opera potenzialmente sontuosa, ad avere lo stesso impatto sul pubblico, uscendo in contemporanea sia su piccolo che grande schermo? Pensateci: se Endgame fosse arrivato nello stessa giornata su Disney Plus e in sala, avrebbe avuto lo stesso successo planetario e conclamato? Lasciamo a voi, l’ardua sentenza.